Passa ai contenuti principali

Cartddate delle zie

La cartellata è un tipico dolce della tradizione pugliese, l'etimologia del termine risulta però ignota. Molti linguisti attribuiscono l'origine del nome alla parola "carta", in quanto la sfoglia deve essere sottile come carta, altri all'onomatopea di tipo visivo, in quanto la sfoglia viene "incartellata" (sinonimo volgare di incartocciata), trattandosi di un lungo nastro sottile, pizzicato nella parte corta e arrotolato su sé stesso.

Ma bando alle ciance, questo è il dolce per eccellenza del mio Natale, quello che non è mai mancato alla fine del pranzo, perché la zia Franca e lo zio Mimmo, la mattina del 25 arrivavano sempre con una ciotola piana piena di queste prelibatezze, per noi, che le cartellate non le facevamo ancora.
Poi ha iniziato anche zia Vittoria a cimentarsi (noi il Natale lo abbiamo sempre passato a casa sua), la sua sfoglia più sottile e croccante era ben diversa da quella di zia Franca (ora si spiega perché) e lei le faceva spesso di due tipi, con il vino cotto (poche) e con il miele e la cannella (tantissime).
Io non amo il miele e non tollero assolutamente la cannella, quindi le cartellate di zia Vittoria per me diventavano ben poche, considerando che anche chi mangiava la versione mielosa, un pò col vino le voleva assaggiare (se ci si mettevano mia cugina Monica e Daniela, non se ne usciva vivi, alla fine c'era da fare la lotta nel vino cotto), quindi attendevo con ansia anche l'arrivo del pacchettino di zia Franca, che non mi deludeva mai.

Quest'anno, aihmè, nessuna delle due zie preparerà il mio dolce preferito e io son quasi stata colta da depressione, ma poi mi son detta "perché devo aspettare che siano loro a farle, quando posso prepararmele da sola?" E così le ho chiamate entrambe e mi son fatta dare la ricetta.
Con mia enorme sorpresa, mi son ritrovata a scrivere la ricetta di due dolci con lo stesso nome, ma assolutamente diversi tra loro, quindi ho deciso che farò entrambe le versioni, dimezzando le dosi, per non deludere nessuno :-D

Il mio condimento sarà rigorosamente a base di vino cotto di fichi, perché le altre proprio non mi piacciono, però per chi volesse provarle, mi limiterò a scrivere tutti gli ingredienti.


Di seguito le due varianti, on tanto di commenti delle zie tra parentesi:

Cartddate di zia Vittoria: "le dosi lo sai che non le so, io vado ad occhio"


















1 kg di farina
200 g di olio ("un pò d'olio")
200 g di vino bianco secco ("un pò di vino")
1 presa di sale
1 lt di vino cotto di fichi
miele 
cannella 
granelli di zucchero colorati

Mettere la farina a fontana su una spianatoia e fare una conca al centro. Aggiungere il vino bianco e l'olio extravergine di oliva e una presa di sale.  Impastare fino ad ottenere un impasto né troppo duro, né troppo morbido ("quando lo passi nella macchinetta non si deve attaccare").

Cartddate di zia Franca: "Scrocchiè (mi chiama così fin da quando ero bambina), io quest'anno non le posso fare, ma è bello che porti avanti la tradizione e mettici la Sambuca, mi raccomando"


















1 kg di farina
200 g di olio ("1 tazza, anche di più non fa male")
200 g di vino bianco secco ("1 tazza")
2 tuorli d'uovo ("solo il rosso, non il bianco")
1 bustina di vanillina ("che da un pò di sapore")
1 pugnetto di zucchero
1 goccio di Sambuca ("io quella ce la metto sempre")
acqua calda q.b. ("per ammorbidire l'impasto")
1 lt di vino cotto di fichi

Mettere la farina a fontana su una spianatoia e fare una conca al centro. Aggiungere il vino bianco, l'olio extravergine di oliva, la vanillina, lo zucchero, i tuorli d'uovo e un goccio di sambuca.
Impastare fino ad ottenere un impasto né troppo duro, né troppo morbido, se necessario aggiungere un pò d'acqua tiepida.

Stendere la pasta molto sottile e tagliare delle strisce di 4 cm con l'apposita rotellina tagliapasta. Piegarle a metà per il latolungo e "pizzicarle", unendo i due lembi, ogni 3 cm circa, formando delle conchette. Arrotolare le strisce a spirale su sé stesse e far riposare per un giorno intero (sotto la tovaglia è bene mettere dei giornali, che assorbono l'umidità in eccesso).
Una volta asciutte, friggere le cartellate in abbondante olio bollente, finché la superficie non sarà dorata e fare assorbire su carta da cucina. 
Nel frattempo far bollire il vino cotto a fuoco basso in un tegame, immergervi le cartellate singolarmente per 30 secondi e sistemarle in ciotole capienti (si conservano a lungo) o condire semplicemente con miele, abbondante cannella e confetti di zucchero colorati.


IL MIO PRIMO CONTEST! PARTECIPATE NUMEROSI!
Con questa ricetta sono lieta di partecipare al contest di Claudia del blog Pasticci e Pastrocchi, Non è Natale se non c'è...

  











... e al contest di Ornella del blog Il giardino dei sapori e dei colori, Natale e dintorni: dolcezze da tutto il mondo

Commenti

  1. sono uno splendore.
    ti lascio i mioi migliori auguri di Buon Natale insieme ai tuoi cari.

    RispondiElimina
  2. Ciao Kika,sono felice di conoscerti e mille grazie!!! Queste ricette sono bellissime, complimenti! Non appena ho un po' di tempo mi metto alla ricerca del vino di fichi..mai sentito! Grazie ancora e ti auguro un 2011 splendido!

    RispondiElimina

Posta un commento