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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Polpette al finocchio di Jamie Oliver

Lunedì ho iniziato la dieta. 3 kg, solo sti maledetti 3 kg mi mancano per raggiungere il mio peso forma. Sono 7 anni che provo a perderli, ma sono così affezionati a me, che non c'è verso di farli andare via. Qualche chilo si allontana ogni tanto, ma poi torna e si mette comodo comodo e guai a farlo andare via di nuovo. Stavolta però ci provo sul serio, ho rispolverato la dieta che mi aveva preparato il nutrizionista, qualche anno fa, e cercherò di mettermi d'impegno. Ieri la cena prevedeva, tra varie scelte, polpette e verdura. Mi sono ricordata di una gustosissima ricetta di Jamie Oliver preparata per la rubrica Passiamole in rivista di Mag about food, che avrebbe proprio fatto al caso mio.                                                                                            Per 4 persone: Per l’impasto: 1 finocchio (ca. 200 g) pulito  25 ml di olio di oliva + un po’ per la cottura 2 scalogni sbucciati e tagliati a rondelle sottili 1 peperoncino rosso privato dei semi e

Pizzoccheri della Valtellina

Sono felice. Finalmente è iniziato il servizio mensa anche alla scuola primaria. Non avete idea di cosa significhi non dover pensare a preparare un pasto in più durante la giornata. Una liberazione. "Ti piace cucinare, hai anche un blog", mi dicono tutti. Eppure la cosa mi crea uno stress che non so nemmeno descrivere. Intorno al mio ufficio ci sono un sacco di ristoranti dove si può mangiare davvero bene a prezzi contenuti e io amo andarci in pausa pranzo. Amo che qualcuno cucini per me, amo mettere le gambe sotto il tavolo e alzarmi da tavola senza dover nemmeno sparecchiare, se poi non lavo nemmeno i piatti... Bè a voi il verdetto. E quando non posso godere di questo privilegio, di questo relax di un'ora, io mi stresso. E quindi ben venga la mensa scolastica e soprattutto la mia ora di relax e coccole in pausa pranzo. Peccato che la creatura esca ancora alle 14.30, ma facciamo un passo alla volta. E per festeggiare ho preparato un burrosissimo piatto di pizzoccheri. Pe

Torta di mele di Eleonora

Non ho mai conosciuto mia nonna Chiara, in realtà non ho mai conosciuto nessuno dei miei nonni e quindi da casa mia non è mai passata nemmeno nonna Papera. In sostanza, non si cucinava.  Si racconta che mia mamma, l'unica di 8 fratelli a restare a vivere con la nonna, la domenica si trovasse la casa invasa da cognate e cognati e che proprio lei dovesse cucinare per tutti.  Morta la nonna, due anni prima che nascessi io, mia madre deve aver cambiato la serratura di casa e inchiodato la porta della cucina.  La sua voglia di cucinare restò con le sue ricette di famiglia, nella cucina vuota.  La tradizione culinaria di casa mia fu salvata da una meno traumatizzata sorella minore, l'ormai famosa zia Vittoria, che in repertorio ha sì una fantastica torta di mele, ma nulla di riconducibile a ricette tramandate nel tempo.  Niente, della torta di mele di casa Picoco non si hanno proprio notizie.  È venuta in mio aiuto Eleonora, con le sue pagine fitte di storia, ricette ed emozioni.  La