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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Parmigiana di melanzane

Qualche giorno fa vi raccontavo del moto perpetuo nella dimora di una smart workers. L'unica cosa veramente positiva di tutta sta storia, a parte il viversi la famiglia in modo totale e appagante, è avere tempo per cucinare cose che di solito non si "incastrano" nella routine famigliare. La parmigiana è una di queste, ci sono tanti passaggi, anche se di per sé non è complicata, ma necessita di tempo che di solito non ho. E quindi parmigiana di melanzane sia. La solita Chiara, nel suo quotidiano showcooking su Instagram, mi ha insegnato un modo semplice e sanissimo per cuocere le melanzane senza friggerle, ma al tempo stesso renderle della giusta consistenza per preparare una parmigiana da porca figura. Per 6 persone 4 melanzane 750 g di sugo di pomodoro cotto 250 g di mozzarella fiordilatte 1 manciata di basilico 150 g di parmigiano grattugiato sale olio extravergine di oliva Preparate innanzitutto il sugo di pomodoro, Mettete un giro generoso di

Pain au chocolat con lievito liquido

Quando dicevo che avevo bisogno che le giornate durassero più a lungo, non intendevo che proprio non finissero. Dai, adesso le giornate non finiscono mai e non perché mi annoio o non sappia cosa fare o come intrattenermi, no, non finiscono proprio perché non c'è modo di riposarsi. Sono una smart workers, mi alzo presto, faccio colazione e il tavolo diventa la mia scrivania, alle 12.30 la scrivania viene liberata per il pranzo che devo pure preparare, per 4, un'ora dopo il tavolo torna a trasformasi in scrivania e così fino a sera, poi si mangia di nuovo, c'è la cena da preparare e vuoi non stare un po' con le bimbe, prepararle per la notte, legger loro una storia? Appena vanno a letto loro mi crolla addosso una stanchezza cosmica e mi trascino verso il letto per poi dormire giusto per quelle poche ore che mi portano alla giornata successiva, che ruota ancora intorno al tavolo della cucina. Il tavolo è anche sede del mio unico relax della giornata, grazie a Chiara

Panbrioche allo yogurt con lievito liquido

Chiara la seguo da sempre, ma non ricordo come sia iniziata la nostra amicizia virtuale, quasi 10 anni fa. Da qualche tempo seguo le sue storie su Instagram, adoro come cucina e la facilità con cui lo fa. Da qualche giorno, ha deciso di allietare la nostra quarantena con showcooking dalla sua cucina, mostrandoci alcune delle sue ricette più care, passo passo. Il suo ormai famoso panbrioche allo yogurt era in lista da tempo e appena lo ha proposto, non ho perso tempo. Ho impastato la sera e la prima colazione il giorno dopo era pronta. In tantissimi mi hanno chiesto la ricetta, e tante cucine si sono profumate di agrumi e vaniglia. Anche quelle delle mie amiche  Ele e Fra  che lo hanno impastato in contemporanea. Amiche care, è bello passare con voi questa quarantena. E adesso che state preparando i vostri piccoli Alfie, ne faremo delle belle. Ricetta di Chiara Pallotti del blog Papille gustative Per 2 stampi da plum cake 300 g di farina 00 300 g di farina manit

Costolette di agnello con pane verde e frutta secca

Mi piace tanto cucinare, per me è un antistress, un antidepressivo, uno sfogo, un passatempo. Farlo a pranzo e a cena per 4 persone però...  Quando potrò andare in ferie?  Le mie figlie di quasi 5 e 7 anni mangiano come adolescenti nel picco di crescita, per fortuna il marito si contiene. Ma che gli cucino 2 volte al giorno 7 giorni su 7? E poi non si riesce a fare la spesa, online è impraticabile, le consegne oltre al 3 aprile non sono nemmeno visualizzabili, mi tocca uscire e fare la spesa, altro che #iorestoacasa.  Non mi lamento troppo però, dai, qualcosa per i prossimi giorni mi invento, per fortuna le scorte in casa non mancano, per ora.  Al massimo faremo la dieta, mi pare una buona occasione.  Quasi 3 settimane fa ho preparato queste costolette di agnello ispirandomi ad una ricetta dello chef Bruno Barbieri, è stata pubblicata sul sito del Calendario del cibo italiano per celebrare la giornata nazioale dell'agnello . Per 4 persone 16 costolette di a

Tarte au chocolat alle fragole e son 42!

Avevo altri progetti per festeggiare il mio 42° compleanno. Sarei andata al lavoro, a pranzo avrei festeggiato con i colleghi al solito ristorante che ci accoglie tutti i venerdì da qualche mese a questa parte, una bottiglia di vino, una fetta di torta, quattro cazzate in compagnia e poi a casa dalla mia famiglia e avrei ricominciato tutto da capo. Le cose sono andate in modo decisamente diverso. Ho lavorato, in smart working, mentre le mie figlie, sullo stesso tavolo, facevano compiti e disegni. Poco prima di pranzo c'è stato un attimo di panico, dovevamo preparare la torta, ma non avevo farina in casa e non potevo uscire a comprarla e quindi ho messo insieme i fondi di ciò che avevo e ho frullato finemente delle mandorle per arrivare al quantitativo giusto. La frolla è venuta bene alla fine, molto buona e profumata. Abbiamo quindi preparato insieme la torta, io e le bimbe, poi mi hanno dato i loro regali, Irene mi ha addirittura scritto una splendida poesia e poi ancora

Babka o krantz al cioccolato e noci pecan di Yotam Ottolenghi con lievito liquido

La scorsa settimana ho lavorato in smart working. Funziona! Dal mio pc personale mi sono collegata in remoto al mio pc dell'ufficio.  Operatività al 100% garantita. Purtroppo non abbiamo la mentalità per gestire questa innovazione, non ancora.  Da oggi rientro in ufficio, e resto in attesa di tempi migliori. I due giorni a casa però mi hanno dato la possibilità di rinfrescare il lievito e accendere l'impastatrice e fare l'impasto di questo splendido dolce.  Il lievito madre richiede lunghe lievitazioni e non ho mai il tempo di dargli retta, ma stando a casa si possono rispettare i tempi degli impasti molto più facilmente. Ricetta tratta da Jerusalem di Yotam Ottolenghi. Poco più di un mese fa Gaby ha postato sul suo profilo Facebook la foto di questa ricetta strepitosa di Yotam amore mio. Ho cercato la ricetta, l'ho messa tra le bozze del mio blog in attesa di tempi migliori che a quanto pare sono arrivati. Vorrei solo dirvi che Ottolenghi ha

Cous cous di farro con polpettine di sarde e pesto di zenzero e acciughe

Ricordo quando andai a San Vito Lo Capo, era il 2005. Nella totale incoscienza dei nostri 27 anni, io e Stefy partimmo per 15 giorni di vacanza con due perfetti sconosciuti incontrati una sera per strada a Milano. Lorenzo e Mario, due ingegneri brillanti e simpatici di cui ci eravamo invaghite in un istante. Il nostro viaggio itinerante ci portò sulla costa tirrenica, Cefalù, San Vito Lo Capo e Palermo, poi ad Agrigento, per continuare sulla punta più a sud est, tra Pachino e Marzamemi ed infine a Catania e Taormina, quindici giorni di sole, risate e buon cibo. Anche litigate, lo ammetto, non tutto andò come previsto, ma ci divertimmo davvero tanto. Il cous cous che mangiammo a San Vito Lo Capo lo ricordo ancora, era di pesce, al nero di seppia.  Oggi, per la giornata nazionale del farro , celebrata dal Calendario del cibo italiano, ho deciso di preparare un cous cous, affidandomi all'esperienza di un siciliano doc, Filippo La Mantia. Per 4 persone Per il