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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Gelati su stecco allo yogurt greco e pesche

Ultimamente si parla tanto di influencer: foodblogger che influenzano sul cibo, stylist che influenzano sul look. Io ho trovato la mia personalissima influencer legata agli acquisti, legati al cibo, legato all’estate. Sara, del blog Pixelicious , mi ha fatto vivere un momento di acquisto compulsivo online di stampi per ghiaccioli. E siccome procede imperterrita con la sua azione corruttiva postando ricette e foto, mi sa che passerò in all’acquisto compulsivo anche di frutta, specialmente tropicale. D’altronde cosa non si fa per amore? Sara, mio marito ringrazia per l’aumento di chili e la diminuzione delle riserve sul conto in banca.   Ricetta ispirata ai gelati allo yogurt e albicocche di Sara (se no che influencer sarebbe?) Ingredienti per 6 gelati: 375 g di yogurt greco 400 g di pesche noci 120 g di miele millefiori granella di nocciole amaretti sbriciolati Frullare la polpa dei frutti sbucciati e privati del nocciolo con il miele e lo yogurt greco.

Calzone alle cipolle

Oggi il Calendario del cibo italiano celebra la giornata delle pizze farcite e delle focacce .  Le mie dichiarate origini pugliesi mi hanno subito portato alla ricetta del calzone di cipolle:  il Re di Puglia. Nonostante la versione di casa mia, della solita zia Vittoria, preveda l’utilizzo della pasta per la pizza, ho voluto provare anche l’impasto senza lievito, utilizzando un mix di acqua e olio extravergine.  Ho letto anche di altre versioni con l’utilizzo del vino invece dell’olio ma l’impasto non è l'unica cosa a variare da famiglia a famiglia, anche il ripieno si diversifica parecchio nelle diverse zone: ad Andria si utilizzano gli sponsali, ovvero i bulbi delle cipolle, nella zona di Acquaviva delle Fonti, dove è nata mia nonna, si utilizzano le cipolle rosse di Acquaviva, nella zona di Bari vengono inserite anche le acciughe, alcuni ci mettono i pomodori, alcuni il concentrato, insomma, il calzone di cipolle è una ricetta che si apre a tante interpretazioni, che p

Cheesecake al cocco e fondente su base di sablée e granola di Francy

Daniela venerdì ha compiuto 50 anni. Ha gli occhi blu e adesso anche qualche ciuffo di capelli blu. E’ mia cugina, ma le voglio bene come ad una sorella. Le abbiamo organizzato una festa a sorpresa, lei non se l’aspettava e la sua reazione, quando si è vista di fronte quel muro di 50 persone, è stata meravigliosa. Ha dovuto spegnere 50 candeline, ma non erano tutte sulla stessa torta, sarebbe stato troppo semplice, le torte erano 10. Abbiamo cantato una canzone tutta per lei, mi sono commossa. Poi le abbiamo dato il biglietto, un quadro 50x70 con le foto di tutti noi e poi il regalo, per un piccolo cambiamento e un nuovo inizio. Cara cugina, buon compleanno... Ingredienti per una teglia da 26 cm e 1 anello da 10 cm Per la base 250 g di biscotti di frolla sablè al cacao amaro 100 g di granola  90 g di burro Biscotti  di frolla sablée al cacao di Gianluca Aresu 200 g di farina 150 g di burro 25 g di cacao amaro  70 g di zucchero a velo 1 tuorlo d'uovo

Street food marchigiano: olive all'ascolana

E’ una lunga storia quella delle olive ascolane, inizia nell’antica Roma, dove le olive in salamoia rappresentavano, in virtù del loro apporto nutritivo, il pasto quotidiano dei legionari romani. Ottime, nutrienti e comode da trasportare, diventarono un alimento ideale durante i lunghi viaggi. Nel 1800 i cuochi al servizio delle famiglie nobili ascolane inventarono il caratteristico ripieno. Ci fu l’esigenza di consumare le notevoli quantità e varietà di carni diverse che avevano a disposizione e, dato che non esistevano ancora i metodi di conservazione che conosciamo oggi, le utilizzavano in tantissime preparazioni. Crearono un piccolo gioiello dal guscio croccante e dal ripieno morbido e saporito, le olive ascolane appunto. Oggi il Calendario del cibo italiano dedica la sua giornata al cibo di strada , abbiamo rappresentato tante regioni italiane, sulla pagina del sito troverete i link a tutte le ricette, io intanto vi lascio un assaggio con la meravigliosa infografica d

Cozze ripiene al sugo di zia Vittoria

La maniglia della porta era lenta, veniva aperta talmente spesso che non faceva più resistenza alcuna sotto il peso delle piccole mani che la abbassavano. Dovevo fare solo quattro rampe della scala a chiocciola che girava intorno alla gabbia dell’ascensore e il silenzio di casa mia veniva sostituito da caos e disordine. Non avevo bisogno di annunciarmi, entravo a basta. Appoggiati alle pareti azzurre e tondeggianti della sala da pranzo c’erano mobili bianchi e blu: la credenza ad angolo e due poltrone foderate di una stoffa a quadretti sempre della stessa tonalità, il tavolo rotondo invece era al centro della stanza. Dietro la credenza, che per via delle pareti irregolari non era completamente accostata al muro, erano stipate montagne di giocattoli, ma io preferivo i giochi che ci inventavamo. All’epoca avevamo una fervida fantasia, i miei cugini e io, e non la mettevamo mai a tacere. Monica e Sirio erano entrambi più grandi di me e quindi i giochi che face