Questo mese con la sfida dell'MTChallange proposta da Stefania non mi son riuscita proprio a trattenere. Ho frequentato assiduamente il parco e queste sono le conseguenze.
Potevamo concludere senza un dolce? E siciliano per giunta (giuro che non è un modo per corrompere un membro della giuria)?
Quindi, dopo i profiteroles ai funghi misti con fondue di taleggio e quelli al salmone e pistacchi con panna acida allo zafferano, vi presento la mia rivisitazione piramidale della cassata siciliana, dopo essermi mangiata metà del ripieno a cucchiaiate non ho saputo resistere a mangiare anche metà bignè mentre facevo la foto... davvero trooooooppo buoni, provare per credere.
Quindi, dopo i profiteroles ai funghi misti con fondue di taleggio e quelli al salmone e pistacchi con panna acida allo zafferano, vi presento la mia rivisitazione piramidale della cassata siciliana, dopo essermi mangiata metà del ripieno a cucchiaiate non ho saputo resistere a mangiare anche metà bignè mentre facevo la foto... davvero trooooooppo buoni, provare per credere.
Per 12 bignè
Per la pasta choux:
37 ml di acqua
5 ml di latte
33 gr di burro
35 gr di farina
1 uovo
1 pizzico di sale
Per il ripieno:
200 g di ricotta di pecora
65 g di zucchero a velo
15 g di gocce di cioccolato
1 cucchiaino di rum
Per la glassa:
acqua q.b.
zucchero a velo q.b.
essenza di mandorle
Preparate i bignè secondo la ricetta di Stefania.
Versate l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungete il burro tagliato a pezzetti e accendete il fuoco. Portate a bollore. E’ necessario prestare attenzione a questa prima fase: è bene che il burro si sciolga lentamente e che l’acqua si riscaldi gradualmente, tenendo quindi il fuoco basso. Se l’acqua inizierà a bollire prima che il burro sia completamente sciolto, evaporando, andrà ad alterare l’equilibrio della ricetta.
Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungete la farina tutta in una volta e mescolate con un cucchiaio di legno. Fate cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Con questa dose, molto carica di grasso, non otterrete un impasto troppo sodo e farete fatica ad asciugarlo. Rimarrà piuttosto morbido, non esagerate con la cottura. Toglietelo dal fuoco quando inizierete a sentire un intenso profumo di burro cotto.
A questo punto trasferite tutto in una ciotola. E’ necessario far freddare l’impasto continuando a maneggiarlo: questa operazione può essere fatta a mano (attenzione a non bruciarvi), o con un frullino elettrico. Meglio ancora in planetaria. Azionate quindi le fruste e fatele andare per un minuto. Aggiungete le uova intere, una alla volta (in questo caso, visto che la dose è di 1 uovo, consiglio di sbatterlo con la forchetta e di inserirlo in 2-3 riprese). Non aggiungete il secondo se il primo non è stato completamente assorbito. Al termine dell’inserimento delle uova, dovrete ottenere una pasta dalla consistenza simile a quella della crema pasticcera.
Trasferite tutto in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda liscia da 8-10 mm e modellate i vostri bignè su una teglia imburrata. Se non avete o non sapete usare la sacca da pasticceria, potete modellare i vostri bignè con due cucchiaini. "Schiacciate" la punta che inevitabilmente si formerà con il dito leggermente bagnato di acqua.
Non usate carta forno, rischiereste di non far gonfiare bene il bignè: meglio imburrare bene una teglia antiaderente.
Adesso la cottura: ognuno conosce il forno di casa sua, per cui dovrà regolarsi di conseguenza. In linea generale, un bignè “pesante”, ossia ricco di farina e povero di burro, dovrebbe cuocere ad una temperatura di 180° C.
Se si sceglie una ricetta con pari peso di burro e farina, si userà un forno a 200° C.
Per una ricetta “leggera”, cioè povera di farina e ricca di burro, sarà necessaria una temperatura di 220° C. Se usate forno ventilato, abbassate di 10° C la temperatura indicata.
Il forno deve rimanere chiuso per i primi 12 minuti, finché cioè il bignè non si sarà gonfiato e avrà iniziato a colorirsi. La cottura va terminata con valvola aperta. Per tutti i comuni mortali che non dispongono (me compresa) di forni con valvole da aprire e chiudere a nostro piacimento, sarà sufficiente aprire appena la porta e tenerla socchiusa (ma proprio poco, eh!) aiutandosi con il manico di un cucchiaio. La cottura va completata per altri 20-25 minuti. Non fatevi ingannare dall'odore di cotto che sentirete quasi da subito: è l'odore del burro usato per la teglia. Non aprite il forno finché i vostri bignè non avranno completato la loro cottura e non saranno ben coloriti.
Versate l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungete il burro tagliato a pezzetti e accendete il fuoco. Portate a bollore. E’ necessario prestare attenzione a questa prima fase: è bene che il burro si sciolga lentamente e che l’acqua si riscaldi gradualmente, tenendo quindi il fuoco basso. Se l’acqua inizierà a bollire prima che il burro sia completamente sciolto, evaporando, andrà ad alterare l’equilibrio della ricetta.
Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungete la farina tutta in una volta e mescolate con un cucchiaio di legno. Fate cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Con questa dose, molto carica di grasso, non otterrete un impasto troppo sodo e farete fatica ad asciugarlo. Rimarrà piuttosto morbido, non esagerate con la cottura. Toglietelo dal fuoco quando inizierete a sentire un intenso profumo di burro cotto.
A questo punto trasferite tutto in una ciotola. E’ necessario far freddare l’impasto continuando a maneggiarlo: questa operazione può essere fatta a mano (attenzione a non bruciarvi), o con un frullino elettrico. Meglio ancora in planetaria. Azionate quindi le fruste e fatele andare per un minuto. Aggiungete le uova intere, una alla volta (in questo caso, visto che la dose è di 1 uovo, consiglio di sbatterlo con la forchetta e di inserirlo in 2-3 riprese). Non aggiungete il secondo se il primo non è stato completamente assorbito. Al termine dell’inserimento delle uova, dovrete ottenere una pasta dalla consistenza simile a quella della crema pasticcera.
Trasferite tutto in una sacca da pasticceria con bocchetta tonda liscia da 8-10 mm e modellate i vostri bignè su una teglia imburrata. Se non avete o non sapete usare la sacca da pasticceria, potete modellare i vostri bignè con due cucchiaini. "Schiacciate" la punta che inevitabilmente si formerà con il dito leggermente bagnato di acqua.
Non usate carta forno, rischiereste di non far gonfiare bene il bignè: meglio imburrare bene una teglia antiaderente.
Adesso la cottura: ognuno conosce il forno di casa sua, per cui dovrà regolarsi di conseguenza. In linea generale, un bignè “pesante”, ossia ricco di farina e povero di burro, dovrebbe cuocere ad una temperatura di 180° C.
Se si sceglie una ricetta con pari peso di burro e farina, si userà un forno a 200° C.
Per una ricetta “leggera”, cioè povera di farina e ricca di burro, sarà necessaria una temperatura di 220° C. Se usate forno ventilato, abbassate di 10° C la temperatura indicata.
Il forno deve rimanere chiuso per i primi 12 minuti, finché cioè il bignè non si sarà gonfiato e avrà iniziato a colorirsi. La cottura va terminata con valvola aperta. Per tutti i comuni mortali che non dispongono (me compresa) di forni con valvole da aprire e chiudere a nostro piacimento, sarà sufficiente aprire appena la porta e tenerla socchiusa (ma proprio poco, eh!) aiutandosi con il manico di un cucchiaio. La cottura va completata per altri 20-25 minuti. Non fatevi ingannare dall'odore di cotto che sentirete quasi da subito: è l'odore del burro usato per la teglia. Non aprite il forno finché i vostri bignè non avranno completato la loro cottura e non saranno ben coloriti.
Preparate il ripieno setacciando per prima cosa la ricotta, incorporate lo zucchero a velo, il rum e lavorate bene il composto fino ad ottenere una crema liscia e soffice. Unite infine le gocce di cioccolato e farcite i bignè con una sacca da pasticcere.
Preparate in ultimo la glassa mescolando l'acqua con lo zucchero a velo, mescolando energicamente e aggiungete un po' di essenza di mandorle per ricordare la pasta reale siciliana. Ricoprite i bignè.
:)) non si può certo dire che ti sei contenuta, ragazza... attenta che P.A. potrebbe essere la cura indicata anche per te!!!
RispondiEliminale altre me le vado a curiosare dopo, intanto mi complimento con questa, che è molto mooolto golosa, brava Kika, bravissima!
Oddio ancora sento il profumo di mandorle, mMmmmmmmmmmm!!!
RispondiEliminaChe ragazza!!!!! Ma dove ti vengono ste ideone???? Kikina, hanno un aspetto favoloso, mi sembra anche di sentirne il profumo!
RispondiEliminaBrava, brava, brava!!!!
Un abbraccio grande!
eccole tutte e tre! sono una meglio dell'altra lo sai??! un bacio e sono contenta che il finocchio faccia il suo dovere! :)
RispondiEliminae meno male che tu eri quella che i bignè non li sa fare!!!
RispondiEliminaNon so cosa dire se non che .. io amo tutte le tue versioni dei profiteroles!!!Gnaaaaaaam!Bacissimi e buon we
RispondiEliminaOh mamma, posso assaggiare tutte e tre la varianti? Solo per non scontentarne nessuna eh non per golosità sia chiaro ;)
RispondiEliminaBuona Domenica
Sonia
PS: io invece continuo a sfogliare il libro di Luca, non ho ancora trovato il coraggio di provare qualcosa ^_*
Ma che ideona!!!! peccato non poterli assaggiare...un bacio
RispondiElimina@Stella:dobbiamo assolutamente vederci presto e fare una cena a base di soli bignè!
RispondiElimina@Paola:le idee vengono al parco...chissà che quando corro mi viene fame.
@Benedetta:facciamo cambio, una piadina con squacquerone e rucola per un bignè in ogni variante.
@Stefania:tentar non nuoce :-P
@Meggy:che piacere trovarti qui...
@Sonia:la prossima volta che ci troviamo portiamo obbligatoriamente una ricetta a testa fatta da un libro di Montersino!
@Gianni:devo venire in Brasile o torni da queste parti?
La tua è una ricetta originale! Mi sembrano anche molto invitanti questi profiterols. Ti faccio un grande in bocca al lupo!
RispondiEliminaBaci
Mari
Fantastica anche questa versione!!! :-9
RispondiEliminaKika io e mia madre sbavavamo davanti il monitor; mi piacciono tutte le tue versioni, davvero. Mi amadre vota per quelli al salmone e pistacchi e a me piace questa versione cassata siciliana. Meno male che ci stiamo avvicinando alla fine, secondo me sei capace di farne un'altra versione :))).
RispondiElimina@Elena:nessuna altra versione, questi bignè li ho fatti tutti insieme, ora sto smaltendo i chili accumulati :-D
RispondiEliminaMi piacciono tantissimo i tuoi profiteroles, anche quelli salati :)
RispondiEliminaPrendo nota... sono assolutamente da provare! Ciao Liz
Oh che bella idea che hai avuto! Bravissima, mi piace moltissimo!!!!
RispondiEliminaUn bacione
Ma dai hai avuto un'idea geniale!!! la cassata/profiteroles....veramente una genialata :)))
RispondiEliminaMa sai che avevo avuto la stessa identica ricetta??? :D mihai fregata sul tempo! ihih Comunque, ottima idea ;P
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