Settimana scorsa ho provato a superare me stessa e la paura pazzesca che ho dell'altezza.
Le vertigini non le ho sempre avute, ma sono aumentate piano piano con il tempo, sicuramente perché, come per tutte le fobie, ero io stessa ad aumentare la paura, autosuggestionandomi.
Da bambina leggevo sugli alberi, da adolescente non avevo paura a salire sulle seggiovie quando andavo a sciare, a saltare da trampolini di 3 metri in piscina, a tuffarmi di testa da quelli più bassi, ad affacciarmi dal balcone di casa di mia mamma al secondo piano. Poi per tantissimi anni non ho fatto più nulla di tutto questo, per paura!
L'unica cosa a cui non ho mai rinunciato è il trekking in montagna, ma con i piedi ben piantati a terra.
Da quando io e Filippo stiamo insieme ne abbiamo fatte di cose, la nostra prima gita è stata alla diga di Verzasca in Svizzera, poi non ci siamo fatti mancare la diga del Vajont in Friuli, quella del Gleno in Val di Scalve, per non parlare delle montagne della Valle Imagna, della vicina Val Taleggio, del triangolo lariano, delle Dolomiti, solo per citarne alcune.
Mai però avevo osato tanto, domenica mattina, con Nick e Cristina, siamo stati al Parco Avventura, una serie di percorsi di abilità sospesi tra gli alberi, tra passerelle in legno, ponti tibetani, scale a pioli e corde volanti.
Dopo il breve percorso di prova abbiamo deciso di saltare a piè pari il percorso Junior, per dedicarci a quello Top, una serie di percorsi graduali, dal verde al rosso passando per blu. Con il verde tutto bene, un po' di fatica fisica, ma le vertigini pienamente sotto controllo, tanta era la concentrazione e poi la soddisfazione nell'eseguire l'esercizio. Il problema si è verificato nel momento in cui abbiamo deciso di saltare il percorso intermedio, perché troppo affollato, per dedicarci al rosso "PER ESPERTI"!!!
La farò breve, ho dovuto lanciarmi con una corda stile liana di Tarzan, aggrappandomi ad una ragnatela alla fine del volo, per poi scalarla con la sola forza dei miei poveri muscoli.
A lanciarmi ci ho messo quasi mezzora, ero terrorizzata di fare quel salto nel vuoto, poi quando finalmente mi sono decisa, sono piombata malamente sulla rete alla quale mi sono aggrappata con un'ascella (l'ematoma è ancora visibile ad una settimana di distanza) e poi la fatica per risalire è stata talmente tanta che mi sono dovuti venire a prendere sulla piattaforma in cima all'albero perché ancora un po' cadevo di sotto svenuta. Si insomma, ci ho provato e sono stata brava, ma diciamo che la prossima volta, se mai ci sarà, andrà meglio.
Perché vi ho raccontato questa mia avventura ad "alta quota" proponendovi poi pollo e peperoni? Ah si, perché anche i polli, come me, hanno paura di volare!!!
Ingredienti per 4 persone:
4 cosce di pollo
3 peperoni (rossi e gialli)
1 cipolla
aromi (alloro, rosmarino, salvia)
olio evo
sale e pepe
Lavare i peperoni, eliminare il picciolo e i semi e tagliarli a tocchetti. Metterli in una grande padella con l'olio, la cipolla affettata finemente, gli aromi e le cosce di pollo. Salare con sale grosso e spolverare con il pepe. Cuocere coperto a fuoco lento per un'ora (la prova per vedere se il pollo è cotto si fa infilando una forchetta nella carne, se esce acqua, cuocere ancora). Far restringere infine il sughetto senza coperchio.
ah ah, da oggi in poi ti chiamero' donnavventura!
RispondiElimina@Silvia: la prossima volta vieni con me e vedrai quanto mi divertirò :-P
RispondiEliminaahahahhh Kika, che spassoso racconto, dalla morale a dir poco geniale ;)
RispondiEliminaMi fai ricordare il libro "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo"!
Bacione
PS: la citazione che ti ha fatto l'Ale dell'MTC sul tuo cubo di macedonia... piegata in due dal ridere, fortissima! (e complimenti)