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Spezzatino di manzo con cardi e olive taggiasche e pane (con lievito liquido) ai fichi

A volte nella vita si fanno degli incontri interessanti.
Capita che si ha un figlio e che un'amica ti convinca ad andare a fare ginnastica per il perineo in consultorio.
"Perineo? Perché, ho il perineo?"
Ecco, immaginatevi la mia faccia in quel momento, ma all'idea di essere incontinente prima di arrivare ai 40 anni, mi sono lasciata convincere ad andare.
Ed è stata una delle esperienze più belle della mia vita e non perché ora ho un perineo che non ci passa nemmeno uno spillo, ma perché ho avuto modo di condividere con altre mamme questa esperienza, di imparare da loro, magari di insegnar loro anche io qualcosa.
Siamo un bel gruppo, ci sentiamo spesso, anche se la ripresa delle rispettive vite lavorative ha un po' diradato i nostri incontri; ci vediamo per bere un caffè, per far giocare insieme i bambini, per fare corsi di pronto intervento pediatrico e tanto altro.
Non nascondo che la mia preferita delle Super-mamme è Mariangela, mamma di Adele (nella rubrica del telefono sono tutte segnate in abbinamento al loro bambino/a), con lei c'è stato un feeling particolare fin da subito, è dolcissima con i suoi occhioni azzurri e la sua r moscia e io l'adoro. 
Se poi metti anche che ha un simpaticissimo marito, con il quale anche Filippo si trova bene e che a tutti e due piaccia fare passeggiate in montagna con le bimbe nello zaino e soprattutto ristorarsi con buon cibo e del buon vino dopo la fatica... è facile capire la frequenza dei nostri incontri.
Poi lo ammetto, ci si concede ai piaceri della tavola anche senza scalare le montagne; oggi sono stati a pranzo da noi, con la piccola Adele, e quale occasione migliore quindi per preparare lo spezzatino per la 35° sfida dell'mtc proposta Chiara e Marta del blog "La cucina spontanea"? 
Purtroppo la piccola Irene da un paio di giorni ha un raffreddore che non vi dico e non se ne parla di chiudere occhio, ma la veglia con la pancia piena è decisamente più sostenibile.


















Ingredienti per 4 persone: 
Per la carne:
750 g di spezzatino di manzo (io pesce)
3 cucchiai di salsa di pomodoro
1 bicchiere di vino
1 spicchio d’aglio 
1/2 cipolla 
olio evo
sale e pepe
olive taggiasche q.b.
Per i cardi:
500 g. di cardi 
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio di farina
1/2 limone
Per il brodo:
1 carota
1 cipolla
1 patata
1 litro di acqua
2 foglie di alloro
Per il pane:
350 g di farina 00
300 g di farina di semola
350 g di acqua
200 g di licoli rinfrescato
5 g di zucchero
10 g di sale
1 cucchiaio di olio evo
125 g di fichi secchi

Preparare innanzitutto il brodo: mondare le verdure e metterle a bollire in un litro di acqua leggermente salata. Cuocere per circa un'ora senza il coperchio. 
In un'altra pentola lessare i cardi lavati, privati dei filamenti esterni e tagliati in pezzi di circa 5 cm in acqua, con l'aggiunta del succo di mezzo limone, un cucchiaio di farina e uno di olio, in modo che non diventino neri, per 40 minuti .
Nel frattempo far sudare la cipolla e l’aglio in un giro d’olio evo in una casseruola. Unire lo spezzatino di carne,  farla sigillare velocemente a fuoco vivo, salare, pepare e bagnare con il vino.
Far evaporare l’alcol a fuoco vivo, quindi unire la salsa di pomodoro e il brodo caldo. 
Coprire e cuocere a fuoco lento per circa due ore.
Unire i cardi, le olive e far insaporire senza coperchio almeno 20 minuti, in modo che il sughetto si restringa.

Non dimenticare di fare la scarpetta con il pane!

Mescolare le farine con l'acqua e lo zucchero, aggiungere il licoli e lavorare con l'impastatrice per una decina di minuti. Lasciar riposare mezzora. Aggiungere il sale, l'olio e i fichi tagliati a pezzi e impastare ancora un paio di minuti, fino ad amalgamare il tutto.
Fare un paio di pieghe e mettere a lievitare in una ciotola unta d'olio, comprendo con pellicola trasparente. Lasciar lievitare fino al raddoppio (io circa 7 ore), rovesciare l'impasto su una placca coperta di carta forno stando attenti a non sgonfiare il tutto e infornare a 200° per 45 minuti.



































Per smaltire questo pranzo non basterà salire sull'Everest!!!

gli sfidantiCon questa ricetta partecipo all'MTChallenge di gennaio.

Commenti

  1. Beh un post che cade a fagiolo...visto che mi occupo di perineo!!! Mi piacciono i cardi, tanto, ma ho provato ad affrontarli un paio di volte con scarso successo: non so pulirli! Il pane? Beh, come hai potuto vedere, siamo sulla stessa lunghezza d'onda! Un bacio cri

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  2. i cardi qui li mangiano per tradizione a natale l classico cardone
    ma per farci uno stufano con la carne non c ho mai pensato perfetto complimenti davvero
    e l'everest woowww un miraggio per noi comuni mortali

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  3. Cardi.... che voglia! E dire che l'età delle *voglie* dovrebbe essermi lontanissima (almeno 10 anni e mezzo, per la verità)-
    Belli voi! Belle queste amicizie che restano... queste famiglie che seguono una stessa via!
    Bello pure il tuo spezzatino con questo pane speciale e ... *fico*.....
    Ho voglia di riabbracciarvi. Bacioni
    Nora

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  4. ho letto perineo e sai cosa mi è venuto in mente? Caparezza!!!!
    Ma tu, oltre che brava in cucina, sei anche coraggiosa, sia per il corso "pirineale" che per i cardi! Ma vedi che soddisfazioni... in ambi casi?
    Grande ricetta, grande donna!


    besos

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  5. Premesso che giurerei di aver già commentato questo post
    E premesso che non sono più padrona della mia memoria, nè dei miei giuramenti
    Devo aver scritto da qualche parte l'ode al cardo gobbo. Perchè quella, son sicura di averla scritta. dove, è un mistero...Ora, tu devi sapere chele cose che mi schiodano dalla mia vanpeltaggine son poche. Una, è Irene. L'altra, è il cardo gobbo. Capisco che detta così sia poco lusinghiera, ma dietro questo ortaggio si nascondono storie di famiglia, intime e intense. Mio padre era del paese vicino a Nizza Monferrato, lo stesso dove c'è la tomba di famiglia e tutte quelle robe che da ragazzina guardavi da lontano, magari anche facendo gli scongiuri, e che oggi popolano i tuoi discorsi da signora cinquantenne molto più spesso di quanto vorresti. Beh, a me il cardo gobbo fa sempre venire in mente mio papà e tutta una serie di ricordi legati a quei posti amati-odiati, a quel basso Piemonte così estraneo a noi Genovesi (avrei potuto scrivere un Bassopiemonte per noi, in risposta a Paolo Conte, ma meglio di no :-) e con cui però alla fine sei sempre lì a fare i conti, anche gastronomicamente parlando. Se poi ci mettiamo anche le taggiasche, beh, allora dillo, che volevi proprio puntare al cuore. sul licoli, mi arrendo :-)
    E per il resto, quoto la mai :-)

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