Quest'estate a Sant'Omobono Terme in Valle Imagna, in occasione di Naturambientexpo, abbiamo partecipato ad una gara di pesca non competitiva. I bambini potevano pescare fino a 5 trote, che poi avrebbero potuto portare a casa.
Avendo io 2 figlie, immaginate il carico che ci siamo ritrovati a fine mattinata.
A casa ho subito eviscerato i pesci, alcuni sono stati cucinati subito mentre altri sono finiti nel congelatore.
Dovete sapere che in inverno all'interno della casetta di pietra si raggiungono temperature glaciali, temperature grazie alle quali anche il frigorifero, nella sua primitiva intelligenza, in autonomia si spegne, d'altronde perché funzionare se l'ambiente esterno è più freddo di quello interno?
Quando è scattata la corsa allo svuotamento del freezer mi sono ritrovata quei 6 occhioni languidi che mi guardavano e ammetto di aver provato un po' di pena per quei 3 pescioloni che nessuno smaniava di vedere in tavola e così ho iniziato a pensare che avrei potuto farci dei ravioli.
Al primo tentativo ho miseramente toppato il condimento, propinando ai miei commensali una crema di piselli con guanciale e cipolla fritta.
Al secondo tentativo, grazie ai consigli di amiche sapienti, è andata decisamente meglio, ma ormai nessuno si fidava più e i ravioli me li sono dovuta mangiare tutti io.
Per la pasta:
300 g di farina 00
3 uova
Per il ripieno:
450 g di trota dell'Imagna (solo polpa)
400 g di patate bollite
2 cucchiai di prezzemolo
1 spicchio d'aglio tritato
sale
pepe
noce moscata
Per condire:
100 g di burro
scorza e succo di 1/2 arancia
scorza di 1/2 limone
Su una spianatoia mettete a fontana la farina, fate un buco al centro e versate le uova all'interno. Sbattetele con una forchetta ed iniziate ad incorporare piano piano la farina, Impastate fino a quando non otterrete un impasto liscio e morbido. Avvolgete in pellicola trasparente e fate riposare per almeno 30 minuti.
Sfilettate la trota, tagliate la polpa a pezzetti e scottatela in padella con un filo di olio.
Trasferitela nel boccale del frullatore e aggiungete le patate, sale, pepe, aglio, noce moscata e prezzemolo. Frullate il tutto e mettete il ripieno in una sacca da pasticcere con bocchetta larga e liscia e tenete da parte.
Stendete la pasta in larghe strisce abbastanza sottili, io ho steso fino al penultimo grado della macchina.
Distribuite il ripieno in mucchietti grandi come una noce su un lato della striscia di pasta distanziandoli di 2/3 cm, poi ripiegate la pasta a coprire facendola aderire bene all'impasto eliminando eventuali bolle d'aria.
Con un coppapasta a piacere formate i ravioli e riponeteli ad asciugare su una spianatoia infarinata.
Procedete fino alla fine dell'impasto, con queste dosi dovrebbero venire circa 80 ravioli. Se dovesse avanzare della pasta fatene delle tagliatelle o dei maltagliati.
Decorate il piatto con un trito di nocciole precedentemente tostate.
Gara di pesca sportiva delle trote
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