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Fritto misto di capretto, carciofi e patate

Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi!
Deve essere stato recepito al volo dai membri della mia famiglia, zia Vittoria compresa, che di solito, non solo ci ospitava a casa sua, ma che cucinava tutte le cose deliziose che addobbavano la nostra tavola delle feste.
Quest'anno siamo sopravvissute solo io, mia mamma e la piccola Irene, un trio che ve lo raccomando, gli altri hanno optato per il "Pasqua con chi vuoi", mio marito incluso, che ha deciso di pranzare con i suoi e di raggiungerci nel pomeriggio (detta così fa brutto: diciamo che impegni lavorativi lo portavano nella bergamasca e tornare a Milano per ora di pranzo sarebbe stato un po' scomodo).
Alla fine è arrivato praticamente per ora di cena, ma io in versione “dama bianca” ho passato il pomeriggio nel cortile di mia cugina Marina a giocare a pallavolo con cugini di ogni età, mentre Irene volava felice sulla sua altalena e salutava i treni.

Ma torniamo per un attimo al quinto quarto, oggetto della 38° sfida dell’MTC lanciata da Cristina, del blog Beuf à la mode.
Quando ero bambina mangiavo di tutto, interiora incluse.
Poi, crescendo, ho affinato o meglio dire "infighettato" i gusti e cominciato a non apprezzare più alcune consistenze. E così ho smesso di mangiare la cervella, la trippa e il fegato, ma non toccatemi il midollo, perché venderei mia madre!!!
Negli ultimi viaggi ho apprezzato però in modo particolare il lampredotto di Nerbone a Firenze e il pane ca' meusa dell'Antica Focacceria di San Francesco a Palermo, quindi ho riaperto i giochi e per l'intimo pranzo di Pasqua ho messo da parte la mia avversione per i fritti e ho optato per un fritto misto di cuore, fegato e polmoni di capretto da latte, carciofi e patatine.

Anche Irene ha provato un mix di tutto nella sua pappa, ovviamente senza frittura e anche se non mi è sembrata particolarmente entusiasta, ha mangiato tutto, senza scuotere freneticamente la sua testolina bionda a destra e sinistra.












   


Ingredienti per 3 persone:
cuore, fegato, polmoni di capretto
2 patate
2 carciofi (io mammole)
Per la panatura:
2 uova
farina q.b.
pangrattato q.b.
Per friggere:
500 ml di olio di semi
1 limone


Pulire i carciofi, privandoli delle foglie più esterne, tagliarli a metà  ed eliminare la barbetta interna, infine tagliarli a fette di circa mezzo cm.
Sbucciare le patate, lavarle sotto l'acqua corrente e tagliarle a bastoncini.
Lavare accuratamente la carne, asciugarla con carta assorbente e tagliarla in piccoli boccocini di circa 2 cm.
Infarinarla, scrollare bene la farina, passarla nell'uovo e infine nel pangrattato; seguire lo stesso procedimento per i carciofi.
Scaldare l'olio in un tegame a bordi alti, arrivato a temperatura, immergere prima le patatine, poi cuocere i carciofi ed infine la carne.
Scolare il tutto su carta assorbente, in modo che la frittura rimanga ben asciutta, salare e irrorare con succo di limone.

Il cuore continua a piacermi da matti, è dolce, e non trovo ci siano particolari differenze con una bistecca. I polmoni hanno un gusto abbastanza neutro, ma sono molto spugnosi, invece il fegato mi piace e non mi piace, un po' come i cavolini di Bruxelles, non lo riesco a capire. Ma continuo a provarlo, sia mai che mi si schiariscano le idee.


gli sfidanti
Con questa ricetta partecipo all'MTC di aprile



Commenti

  1. Col fritto si va sempre tutti d'accordo e condivido la scelta: mi piacciono le tue osservazioni finali...condivido su tutto a parte il fegato: quello mi piace al 100% e stop! E il midollo? Speravo di vederlo da qualche parte visto che eri pronta a giocartici tua madre!! Sto scherzando, ma in effetti è una delle cose che preferisco: semplice sul pane bruscato..e ricordo le battaglie a suon di forchetta volesse mai che gli ossobuchi fossero di numero dispari....non so se rendo l'idea! Grazie mille auguri per la Pasqua passata...quanto vorrei che anche i miei di parenti seguissero il "con chi vuoi"....cri

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