Ha vinto ancora! si parlo proprio di lei che
zitta zitta da anni mi incanta con il suo flauto magico e mi porta a
scoprire le ricette tradizionali della sua Toscana (sempre una garanzia) e
anche oltre, che mi fa riflettere su cosa significhi cucinare, fotografare e
scrivere di cibo e che vorrei come mamma e cuoca personale o anche come datrice
di lavoro, dai mi accontenterei solo di questo.
Questo mese Patty, sulle note degli America con You can do magic, ci fa "diventare grandi", "toccare la fibra, onorare la materia" con la promessa che al nostro blog nasceranno i peli sul petto!
Cara Patty, a me sono cresciuti i peli, tanti pure e ti sono grata per questo (poi però ti manderò anche il conto dell'estetista eh!).
Questo mese, coltelli alla mano, disossiamo il pollo (o il pennuto di turno), quindi concentratevi perché c'è da seguire la ricetta passo passo.
Ovviamente per me era la prima volta e non ho voluto discostarmi molto dalla ricetta proposta da Patty per questo MTC n. 51, ho semplicemente modificato il ripieno e il gravy di accompagnamento, mantenendone però la struttura di fondo.
Di seguito troverete un estratto del blog di Patty che ci guida in tutte le fasi del disossamento, nel suo post trovate tutte le utilissime foto per non farvi prendere dal panico mentre avete in mano il coltello (non si sa mai) e se invece lo avete già fatto e avete solo bisogno di una rispolverata, eccovi un bel riassunto nell'infografica della Dani (#danimaipiusenza).
Per me il riassunto era già troppo advanced, ho avuto bisogno delle foto passo passo e tanta calma e pazienza per fare un buon lavoro.
Cominciamo?
Dotatevi di un bel pollo, un coltello per disossare (io ho usato quello che avevo in casa con le caratteristiche che più si avvicinassero a quello descritto da Patty e mi sono trovata bene) e un trinciapollo.
Questo mese Patty, sulle note degli America con You can do magic, ci fa "diventare grandi", "toccare la fibra, onorare la materia" con la promessa che al nostro blog nasceranno i peli sul petto!
Cara Patty, a me sono cresciuti i peli, tanti pure e ti sono grata per questo (poi però ti manderò anche il conto dell'estetista eh!).
Questo mese, coltelli alla mano, disossiamo il pollo (o il pennuto di turno), quindi concentratevi perché c'è da seguire la ricetta passo passo.
Ovviamente per me era la prima volta e non ho voluto discostarmi molto dalla ricetta proposta da Patty per questo MTC n. 51, ho semplicemente modificato il ripieno e il gravy di accompagnamento, mantenendone però la struttura di fondo.
Di seguito troverete un estratto del blog di Patty che ci guida in tutte le fasi del disossamento, nel suo post trovate tutte le utilissime foto per non farvi prendere dal panico mentre avete in mano il coltello (non si sa mai) e se invece lo avete già fatto e avete solo bisogno di una rispolverata, eccovi un bel riassunto nell'infografica della Dani (#danimaipiusenza).
Per me il riassunto era già troppo advanced, ho avuto bisogno delle foto passo passo e tanta calma e pazienza per fare un buon lavoro.
Cominciamo?
Dotatevi di un bel pollo, un coltello per disossare (io ho usato quello che avevo in casa con le caratteristiche che più si avvicinassero a quello descritto da Patty e mi sono trovata bene) e un trinciapollo.
Pollo ripieno con mandorle e fichi, funghi ripieni e gravy all'arancia
Prendete il vostro busto di pollo eviscerato, pulito e fiammato per eliminare eventuali residui di piume. Rinfreschiamo subito un po' di anatomia andando a lussare entrambe le cosce. Con il busto del pollo dritto di fronte a voi, dovrete infilare il pollice della mano sinistra (se non siete mancini) nella cavità intestinale fino a toccare l'articolazione dell'anca. Con l'altra mano tirate indietro la coscia rompendo l'articolazione. Il femore deve uscire dalla cavità dell'anca. Fate la stessa cosa con l'altra coscia.
Dovete togliere la forcella dello sterno. E' una delle operazioni più delicate: ruotate il pollo sempre in posizione supina, con il petto verso di voi. Spingete indietro delicatamente la pelle della cavità del collo. Toccate la polpa del petto intorno alla cavità e potrete percepire la forcella. Incidetela con la punta del coltello.
Con il coltello raschiate la carne intorno alla forcella in modo da farla apparire, quindi con delicatezza recidetela al vertice con il trinciapollo, facendo attenzione a non bucare la pelle.
La forcella è libera anche se l'osso lungo è ancora all'interno e verrà eliminato successivamente.
Adesso ruotate nuovamente il pollo e mettetelo con il petto a contatto con il tagliere. Tenetelo schiacciato con una mano ed incidete nel centro della spina dorsale scendendo dal collo alla coda. Qui troverete resistenza all'inizio ma poi proseguendo sarà molto più agile. Aprite quindi il pollo a libro. Via via che procedete nel lavoro, asciugatevi bene le mani cercando di averle sempre prive di grasso che inevitabilmente potrebbe rilasciare il volatile. Il coltello deve essere sempre ben fermo nella vostra mano.
Procedendo dall'alto verso il basso e dalla colonna verso l'interno, fate scorrere la lama del coltello appoggiandola alla cassa toracica ed incidendo in profondità, cercando i raschiare bene la polpa dalle costole. Procedete con calma da una parte e poi dall'altra.
A questo punto avrete quasi terminato la parte più difficile. La gabbia toracica sarà quasi completamente staccata dal petto. Resterà lo sterno che potrete sollevare e staccare dal basso verso l'alto. Una volta inciso nella lunghezza, si staccherà completamente il resto dell'ossatura. Toccate il bordo del petto all'altezza del collo ed eliminate la parte lunga della forcella sempre incidendo con la punta del coltello. Tenete la carcassa da parte.
Adesso grattate via la polpa dalle ossa delle anche e staccate l'osso dalla giuntura della coscia con il trinciapollo. L'osso lungo della coscia sarà invece lasciato al suo posto per mantenere una bella forma finale.
Tagliate con il trinciapollo le ali all'altezza dell'articolazione. Quindi rimuovete il resto dell'ala in corrispondenza delle giunture. Spingete con il dito la pelle dell'ala all'interno della cavità che si sarà formata dopo l'eliminazione dell'osso.
Il vostro pollo è disossato. Palpate con le mani la carne di tutta la superficie per sentire se qualche piccola scheggia di osso sia rimasta ed eventualmente eliminatela.
Procedete a stendere il ripieno con cura.
Sollevate i lati del volatile per richiuderlo, fate coinciderei lembi di pelle con grazia e procedete alla cucitura. Cominciate dal collo e scendete cucendo senza tirare troppo la pelle perché con la cottura, tenderà a gonfiarsi e ritirarsi con il rischio di spaccarsi e rovinare tutto il vostro paziente lavoro. Potete usare filo da cucina o filo di seta a vostro piacere.
Sollevate i lati del volatile per richiuderlo, fate coinciderei lembi di pelle con grazia e procedete alla cucitura. Cominciate dal collo e scendete cucendo senza tirare troppo la pelle perché con la cottura, tenderà a gonfiarsi e ritirarsi con il rischio di spaccarsi e rovinare tutto il vostro paziente lavoro. Potete usare filo da cucina o filo di seta a vostro piacere.
Una volta cucito il vostro polletto avrà più o meno questo aspetto. Legate le cosce per mantenere la forma in cottura.
Inumidite un largo foglio di carta da forno ed avvolgetevi stretto il pollo chiudendolo come un caramellone.
Inumidite un largo foglio di carta da forno ed avvolgetevi stretto il pollo chiudendolo come un caramellone.
Avvolgete il caramellone in un lungo foglio di alluminio e legatelo con dello spago per dare definitivamente una forma cilindrica al vostro pollo. Adesso potete mettere in frigo per 2/3 ore o se preferite, per tutta la notte fino al momento di cuocerlo. Per la cottura bollita (ad esempio per la galantina), potrete lasciare il vostro pollo direttamente avvolto come indicato.
Ingredienti
per 4 persone
1 busto di
pollo eviscerato di ca 1,2 kg di peso
Per il
ripieno:
100 g di
macinato di manzo
100 g di
salsiccia fresca luganega
50 g di
mandorle sgusciate
30 g di
prosciutto crudo dolce
30 g di
pane raffermo ammollato nel latte
20 g di
parmigiano grattugiato
8 fichi
secchi
1
cucchiaino di sale
pizzichino di Tata Nora
1 grattata
abbondante di noce moscata
50 g di
pancetta affumicata
Per il
fondo:
1 cipolla
rossa
2 rametti
di rosmarino
5/6 foglie
di salvia
1
bicchierino di Grand Marnier
4 cucchiai
di olio extravergine d'oliva
sale e
pepe q.b.
Preparare
il pollo
E ora qualche considerazione:
- seguendo il tutorial di patti non ho avuto difficoltà a disossare il pollo tenendo completamente integra la carne e la pelle
- per cucire ho utilizzato un grosso ago da materassaio e del filo in cotone naturale da imbastitura, il quale ha tenuto perfettamente la cottura senza lacerare la pelle (basterà sfilarlo tirando il nodo all'estremità prima di servire il pollo)
- la difficoltà più grossa l'ho riscontrata nella preparazione del gravy, la farina inizialmente ha fatto dei grumi, ma ho ovviato al problema preparando un nuovo roux e aggiungendo il gravy filtrato da tutti i grumi
- il ripieno del pollo era molto dolce ma a mio gusto si sposava perfettamente con il gravy leggermente acidulo
- mio marito ha detto che era buono... molto buono, a Irene invece non piacevano le mandorle tritate in modo grossolano, quindi ci sono pareri discordanti in famiglia!
- un buon bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo fa aumentare la poesia di tutta la cena
Con questa ricetta partecipo all'MTC di ottobre, sperando di non vincere mai, perché visto il livello tecnico raggiunto e la sapienza delle ricette proposte, non saprei davvero che cosa inventarmi.
Sul sito di MTC trovate un sacco di rubriche interessanti che fanno da cornice alla ricetta del mese e indispensabili trucchi per preparare la vostra ricetta al meglio.
Dopo
averlo disossato, preparare il ripieno mescolando in una larga ciotola, il
macinato, la salsiccia, il prosciutto crudo, il pane, il parmigiano, le
mandorle tritate grossolanamente, il sale pizzichino e la noce moscata. Mischiare
tutto bene con le mani quindi aggiustare di sale e pepe.
Stendere
bene il ripieno sul pollo aperto a libro e distribuire i fichi tagliati a metà
e aperti sulla superficie, finire con le fette di pancetta affumicata.
Chiudere e
cucire come indicato sopra.
Dopo aver
fatto riposare il pollo in forma all'interno della carta da forno e alluminio,
procedere la cottura.
Accendere
il forno a 180°.
In una
larga pirofila versare 4 cucchiai di olio extravergine e la cipolla affettata
sottilmente, aggiungere gli aromi e sistemare il pollo sul fondo preparato dopo
averlo condito con sale e pepe e cosparso con il burro.
Mettere in
forno.
Dopo 15
minuti, aprire e irrorare il pollo con il Grand Marnier e proseguire la
cottura.
Ogni 10
minuti, spennelare il pollo su tutta la superficie con i suoi succhi per
mantenere morbida la pelle e non farla seccare.
Proseguire
la cottura per 1 ora e 30 minuti. (calcolare circa 1 ora di cottura per ogni
chilo di pollo ripieno. Se per esempio con il ripieno otterrete un pollo di
1,200 kg, dovrete cuocere per 1h20 minuti.)
NON usate
il forno ventilato perché seccherà la pelle del vostro pollo rompendola.
Girare il
pollo un paio di volte durante la cottura aiutandovi con cucchiai o palette di
legno per non bucare la pelle (io l'ho girato una volta sola prendendolo per le
zampe)
A cottura
quasi ultimata verificare il colore dei succhi che escono dalle suture, se
schiacciando leggermente con un cucchiaio di legno vedrete uscire del liquido
trasparente, il pollo sarà cotto. Proseguire la cottura se i succhi sono ancora
rosati.
Quando il
pollo sarà pronto, toglierlo dalla pirofila e tenerlo in caldo e procedere alla
preparazione del gravy.
Per i
funghi ripieni
4 funghi
Portobello
4 fette di
pane integrale
50 g di
parmigiano grattugiato
1 uovo
prezzemolo
q.b.
sale e
pepe q.b.
Pulire bene i funghi, dividere (facendo molta attenzione a non romperle)
le capocchie dai gambi, salarli all'interno.
Frullare tutti gli ingredienti nel mixer, condire con sale e
pepe. Se il composto dovesse risultare troppo morbido aggiungere un pò di
pangrattato.
Riempire le capocchie dei funghi con il composto, spolverare con
abbondante pangrattato, irrorare con un goccio d'olio e infornare 30 minuti a
180°.
Per il
brodo di pollo
carcassa
di 1 pollo, ossa delle cosce e ali
1 carota
1 gambo di
sedano
1 cipolla
1 rametto
di rosmarino
1 rametto
di salvia
4 bacche
di ginepro
1 chiodo
di garofano
sale
grosso e pepe q.b.
2,5 litri
di acqua
Mettere
tutti gli ingredienti in una pentola capiente e coprire con acqua fredda.
Portare ad ebollizione, poi abbassare la fiamma e cuocere per circa un'ora a
fuoco dolce. Una volta cotto, filtrare il brodo dalle verdure e tenere da
parte.
Per il
gravy (da una ricetta di Martha Stewart rivisitata)
800 ml di
brodo di pollo
100 ml di
succo d'arancia
3 cucchiai
rasi di farina 00
sale
grosso e pepe macinato al momento.
Scaldare il
brodo di pollo
Scolare i
liquidi dalla pirofila in cui ha cotto il pollo, filtrandoli dalle parti
solide e mettere da parte
Mettere la
teglia sul fuoco e versare il succo d'arancia. Portare ad ebollizione
mescolando con un cucchiaio di legno per staccare dal fondo eventuali
rosolature. Togliere dal fuoco.
In una
casseruola dal fondo spesso, scaldare a fuoco medio basso 3 cucchiai dei succhi
tenuti da parte. Aggiungere la farina facendola cadere a pioggia da un
setaccio e mescolare con una frusta cuocendo fino a che il composto è fragrante
e ben dorato, per circa 9 minuti.
Unire
piano il brodo caldo mescolando bene e portare a ebollizione, quindi abbassare
la fiamma. Quando comincia a sobbollire, incorporare il liquido di
deglassatura tenuto da parte.
Salare e
pepare quindi lasciar sobbollire mescolando ogni tanto fino a che si è
addensato (circa 20/25 minuti).
Passare al
colino fine in una pentola per eliminare eventuali grumi.
Assaggiare
e aggiustare di sale e pepe se necessario.
Affettare
il pollo e servire con il gravy ben caldo e con i funghi ripieni.
E ora qualche considerazione:
- seguendo il tutorial di patti non ho avuto difficoltà a disossare il pollo tenendo completamente integra la carne e la pelle
- per cucire ho utilizzato un grosso ago da materassaio e del filo in cotone naturale da imbastitura, il quale ha tenuto perfettamente la cottura senza lacerare la pelle (basterà sfilarlo tirando il nodo all'estremità prima di servire il pollo)
- la difficoltà più grossa l'ho riscontrata nella preparazione del gravy, la farina inizialmente ha fatto dei grumi, ma ho ovviato al problema preparando un nuovo roux e aggiungendo il gravy filtrato da tutti i grumi
- il ripieno del pollo era molto dolce ma a mio gusto si sposava perfettamente con il gravy leggermente acidulo
- mio marito ha detto che era buono... molto buono, a Irene invece non piacevano le mandorle tritate in modo grossolano, quindi ci sono pareri discordanti in famiglia!
- un buon bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo fa aumentare la poesia di tutta la cena
Sul sito di MTC trovate un sacco di rubriche interessanti che fanno da cornice alla ricetta del mese e indispensabili trucchi per preparare la vostra ricetta al meglio.
Bravissima mi piace molto l'idea della salsa all'arancia che si sposa bene con il ripieno e il pollo
RispondiEliminaBuona serata
Ricetta articolata e pensata nei dettagli: si vede la tua firma! :-)
RispondiEliminaBrava Chiara!
Brava, mi è piaciuta l'idea dell'arancia abbinata al ripieno del pollo. E una bella cucitura pure!
RispondiEliminaComplimenti davvero splendida ricetta!!!
RispondiEliminaBellissima ricetta e bellissimo questo gravy!
RispondiEliminaLa salsa all'arancia è perfetta per equilibrare il ripieno.
RispondiEliminaBravissima come sempre.
Nora
Per non parlare dell'ottimo ingrediente inserito ;-)
EliminaPS - Se lo ha finito, potrei rifartelo a breve....
Caspita che ricettona! Bravissima!
RispondiEliminaChe buono deve essere stato tutto!
RispondiEliminama più di ogni altra cosa, mi immagino il profumo della salsa all'arancia!
ps. abbiamo avuto la stessa idea per il contorno!! :-)
Sono ammirata...io non ho ancora il coraggio di affrontare la fase autoptica della bestia :(
RispondiEliminaLa tua proposta è bellissima ed assolutamente nelle mie corde!
Che brava che sei stata a pulire il pollo...io mi sono cimentata una volta con una quaglia ed avevo le sudorazioni fredde!!!
RispondiEliminaComplimenti anche per il ripieno!!!
Ahahah... questa storia dei peli vedo che ha colpito un po' tutti :)
RispondiEliminaHai fatto un lavoro splendido, sia nel disosso che nella ricucitura, non so come hai fatto.
E mi piace tantissimo il ripieno che hai scelto e l'abbinamento con il gravy all'arancia, un agrodolce che non può che farmi impazzire.
Cara Kika, brava! Adoro lo spirito con cui ha affrontato la prova, assolutamente positivo, col sorriso che leggo anche nelle tue parole. Disosso impeccabile e lo noti dalla polpa che circonda in maniera elegante il ripieno. Bellissima manualità e cucitura. Sul ripieno i bambini sono più critici di noi, ma credo che abbiano un palato meno condizionato quindi, la dolcezza che ha sentito la tua piccola potrai smorzarla la prossima volta diminuendo la quantità di fichi (o sminuzzandoli). A me sicuramente sarebbe piaciuto come piace da morire l'idea del gravy all'arancia (non ti crucciare, anche a me ha fatto i grumi, ma i setacci esistono apposta ;) ). Grazie Kika di cuore. Un bacione.
RispondiEliminaChe profumo doveva avere questa preparazione, e chissà il gusto...mi piace!
RispondiEliminaIl gravy all'arancia lo adoro! Lo uso spessissimo con le carni bianche. Il pollo lo trovo davvero magnifico per eqiulibrio di sapori e aromi! Brava!
RispondiEliminauna meraviglia.. a guardare la tua ricetta sembra che si possa disossare perfettamente un pennuto anche bendati e con una mano dietro la schiena. Adoro l'abbinamento pollo - arancia! Bravissima!
RispondiEliminaSe avesse il potere ti nominerei "DISOSSATORA" officiale dell'MTC!!!!
RispondiEliminaQua hai fatto degli abbinamenti da svenimento.... svenimentoooo!!!
È proprio vero Chiara la Patty nn ne sbaglia una e ogni sua ricetta è davvero una garanzia!!poi con la tua destrezza e bravura guarda che capolavoro hai fatto!!!! Mi piace tutto dal ripieno al contorno con i Portobello che io adoro!!!!bravissima
RispondiEliminaChiara, sono seria- e sono davvero senza parole.
RispondiEliminaPerchè tutto quello che ti dovevo dire, nei termini di una crescita personale fatta di sostanza, di coerenza e di progressi lampanti,te l'ho detto, sfida dopo sfida.
E ho continuato a dirtelo anche quando non avevo più gli strumenti per dare giudizi tecnici- perchè il tuo percorso era arrivato oltre questo tipo di valutazione: era arrivato semmai al punto in cui l'unica critica che si poteva appuntare era la virtualità del mezzo, il non poter assaggiare quello che reclamavano tutti i sensi, dalla testa al palato.
Adesso, di fronte a questa ricetta, non posso che firmare una dichiarazione di resa, ufficiale. Io non so che dire, davanti a questa tua partecipazione.
Se non che sono ogni giorno più felice, orgogliosa, fiera di avere una concorrente come te all'MTC: che non ha avuto paura di investire su se stessa e ora si gode il ritorno del suo investimento e ce ne mette a parte.
Grazie,tesoro, sei il senso vero del nostro gioco!