Passa ai contenuti principali

Lasagne con vellutata di fagioli cannellini e cozze e gli angeli del fango


Ieri mi sono commossa come non mi succedeva da tempo.
Quello che è successo a Genova penso abbia colpito chiunque, soprattutto perché non è la prima volta, perché chi ha subito l'alluvione di 3 anni fa e con fatica si è rialzato, adesso è stato costretto a rivivere lo stesso dramma.
Parliamoci chiaro, chiunque di noi sta vivendo o ha vissuto situazioni difficili nella sua vita, di quelle dove bisogna tirare la cinghia perché arrivare alla fine del mese è difficile e questa crisi sembra non passare mai e chi potrebbe fare qualcosa, questi sedicenti politici che ci ritroviamo, tra i primi, fa sempre e solo qualcosa per sé stesso.
E poi mi ritrovo a pensare: ok, io non mi posso lamentare, ho perso il lavoro, però ho una casa e mia figlia e mio marito stanno bene e alla fine del mese ci riusciamo ancora ad arrivare e penso a chi invece ha perso anche queste poche certezze, che dovrà ricomprarsi i mobili, che ha perso tutte le sue cose, i ricordi, magari addirittura la casa.
E poi vedi chi ci governa e quello che fanno per risolvere le situazioni e la rabbia sale e la speranza per il futuro, soprattutto quello di mia figlia, se ne va.
Ma poi ho visto alcune foto di Sabrina De Polo nel suo album Gli angeli del fango e ho intravisto una speranza per il futuro di Irene. 
Nel nostro paese ci sono ancora ragazzi giovanissimi che armati di pale o a mani nude, stanno aiutando a liberare strade, negozi e abitazioni dal fango portato dall'esondazione dei fiumi. 
La città di Genova è in ginocchio e loro, in ginocchio, stanno aiutando la città a rialzarsi. 
Sono commossa, per tutta questa fatica donata a chi ne ha bisogno e per questi sorrisi che rendono la fatica più bella e sopportabile.
Spero che Irene, da grande, avrà un cuore così: generoso, volenteroso e umano.



















Ingredienti per 4 persone:

Per la pasta:
200 g di farina 0 di grano tenero
100 g di semola di grano duro 
3 uova
Per la vellutata:
300 g di fagioli cannellini secchi
1 carota
2 cipollotti freschi
4/5 foglie di salvia
1 spicchio d'aglio
olio evo 
sale
Per le cozze:
1 kg di cozze
1 spicchio d'aglio
prezzemolo q.b.
olio evo
Per guarnire:
100 g di formaggio grattugiato
pepe q.b.

La sera prima mettere i fagioli in una ciotola e coprirli con abbondante acqua e lasciarli riposare tutta la notte.
La mattina scolare i fagioli e metterli in una casseruola con una carota,  due gambi di cipollotto fresco, uno spicchio d'aglio e qualche foglia di salvia. Coprire con abbondante acqua e portare a bollore. Salare e cuocere per almeno un'ora e mezza a fuoco basso.

Mettere sul tagliere le farine a fontana con al centro le uova. 
Lavorare molto bene ed energicamente l'impasto fino a quando non diventa liscio, aggiungendo, se necessario, della farina.
Farlo riposare coperto con una ciotola per una mezz'ora.
Riprendere l'impasto e stenderlo sottile con il matterello, ruotando spesso.





E poi, come insegna Sabrina: "Impugnare il matterello tenendo le mani vicine e facendo pressione con il pollice e il palmo appena sotto. Partire dal cento e ruotare spesso la sfoglia. Man mano che cresce la ruoto arrotolandola sul matterello. I fianchi devo ondeggiare. Per farla tonda, far scorrere le mani su e giù per il matterello."
Una volta stesa, lasciare la sfoglia ad asciugare.

Pulire bene le cozze da tutte le impurità che ricoprono il guscio con una paglietta in ferro e, molto importante, anche il bisso, quella barbetta che se finisce sotto i denti è davvero disgustosa.
Metterle in una padella capiente e farle aprire a fuoco vivo.
Una volta aperte, togliere i frutti dai gusci e filtrare il succo con un colino a maglie molto fini. Rimettere l'acqua di cottura filtrata nella padella e far insaporire per 3 minuti con uno spicchio di aglio tritato finemente e un po' di prezzemolo.

Mettere il succo nel bicchiere del minipimer insieme ai cannellini, aggiungere 3 cucchiai di olio evo e frullare fino ad ottenere una vellutata abbastanza liquida e molto liscia.

Tagliare la pasta in rettangoli e sbollentarla 3 minuti in acqua salata, scolarla e metterla ad asciugare su uno strofinaccio.

Comporre la lasagna mettendo un abbondante strato di vellutata sul fondo della pirofila, disporre uno strato di pasta, uno di vellutata di cannellini e le cozze a pezzetti, spolverare di formaggio grattugiato e continuare così fino a riempire lo stampo.
L'ultimo strato farlo solo con la vellutata e il formaggio grattugiato e spolverare a piacere con pepe nero macinato fresco.
Infornare a 180° per 15 minuti.


gli sfidanti
Con questa ricetta partecipo alla 42° sfida dell'MTC indetta da Sabrina del blog Les madleine de Proust

Commenti

  1. Bell'abbinamento di sapori;mi piace!
    A presto
    Vera

    RispondiElimina
  2. Con una mamma ed un papà come voi Irene ha già le ali.
    Quanto alle tue lasagne sono un equilibrio di consistenze e sapori frutto delle tue innegabili capacità.
    Grande Kika! <3
    Nora

    RispondiElimina
  3. Le proverei volentieri, cara Kika!
    Complimenti!

    RispondiElimina
  4. Genova nel cuore, sempre.
    E mi si stringe il cuore come a te a pensare a chi dovrà rifarsi tutto da capo.
    La tua lasagna con salsa vegetariana è molto interessante.
    Grazie!

    RispondiElimina
  5. la mia generazione, ha conosciuto la prima vera alluvione nel 1970: era esondato il Bisagno, che si era portato via 44 persone, scrivendo una dele pagine più drammatiche di una città che ha comunque sempre vissuto spericolatamente, nel bene e nel male. In casa mia, invece, la prima alluvione è datata 1966, il mio anno di nascita- ed era quella di Firenze. Dove mio padre si era recato cme ex vigile del fuoco, in soccorso di una popolazione e di una città completamente annientate dall'onda di fango che si era levata dall'Arno.Come "souvenir" mi aveva portato un trattore di plastica, su cui scorrazzavo per il corridoio, quando ancora dovevo imparare a camminare. Non ho mai saputo chi lo avesse regalato, a mio padre: ma era un segno quotidiano della solidarietà, dell'aiuto reciproco, dello slancio altruistico che trova la sua più grande ricompensa nella riconoscenza. Da madre, posso solo assicurarti che l'esempio vale più di mille parole- e che è nella quotidianità che i nostri figli imparano i veri valori della vita. E qualcosa mi dice che Irene li imparerà benissimo- e li vivrà ancora meglio

    RispondiElimina
  6. Il colpo di genio è la vellutata di cannelini, come salsa legante. Il resto, è un gran bel piatto, saporito, originale, di forte impatto. M questa vellutata, lo rende davvero unico.Complimenti!

    RispondiElimina
  7. che particolari le lasagne con i fagioli, mi piacerebbe provarle! complimenti!

    RispondiElimina
  8. per genova sono senza parole come se nord e sud davvero in questi giorni siano separati
    ...
    questa lasagna uno spettacolo ingredienti che rispecchiano un piatto tipico di natale nella mia città
    complimenti

    RispondiElimina

Posta un commento