Ormai la casetta di pietra è diventata il nostro rifugio, un luogo a cui tornare appena se ne ha l'occasione. Prendo come scusa le piantine di zucchine e pomodori che vanno annaffiate regolarmente, ma in verità io lascio lì il mio cuore ogni domenica, quando torno a Milano.
Ho lavorato tanto al giardino, era infestato dalle ortiche e le radici lunghe metri e super resistenti mi hanno dato del filo da torcere e fatto venire un sacco di vesciche alle mani. Il peggio sembra passato, il giardino sembra il Sahara, ma almeno le ragazze potranno giocarci senza il rischio di pungersi ogni istante.
Per ovviare in qualche modo all'imposta desertificazione, sui lati abbiamo piantato dei fiori, alcuni che ci ha regalato Noemi, la nostra mitica vicina della casetta verde in Coegia e alcun regalati dalla zia Nico, speriamo che crescano belli e colorati, già si intravede qualche piccola piantina.
Lungo il resto del perimetro abbiamo provato a piantare zucchine e pomodori, sempre graditissimi regali, questa volta del nuovo vicino, Alberto (di lui e delle sue caprette vi parlerò prestissimo, promesso).
Adesso che il lavoro più faticoso ce lo siamo lasciati alle spalle, spero di riuscire a godermi il più possibile la quiete, il silenzio e i profumi di questo angolo di paradiso.
Vi state rilassando anche voi, vero?
Approfitto per lasciarvi la ricetta di una tarte tatin fresca e profumata, con le albicocche, che in questo periodo sono al massimo del loro gusto straordinariamente dolce.
Ricetta preparata per la rubrica Invitto a cena della rivista Mag about food.
Vi state rilassando anche voi, vero?
Approfitto per lasciarvi la ricetta di una tarte tatin fresca e profumata, con le albicocche, che in questo periodo sono al massimo del loro gusto straordinariamente dolce.
Ricetta preparata per la rubrica Invitto a cena della rivista Mag about food.
Per
6 persone
2 cucchiai di mandorle in scaglie
16-18
albicocche
100 g di zucchero semolato
50
g di burro non salato
Alcuni rametti di timo fresco
100
g di farina di mandorle
50 g di zucchero
3
cucchiai di latte intero
Farina 00 per spolverare
1
rotolo di pasta sfoglia pronta da 375 g
Zucchero a velo
Preriscaldate
il forno a 220° C in modalità statica.
Delicatamente tostate le mandorle in una padella fino
a doratura. Mettete da parte.
Tagliate
a metà e denocciolate le albicocche. Disponetele in una padella con il
taglio verso il basso, cospargete con metà dello zucchero e lasciate
macerare per 10 minuti. Mescolate delicatamente.
Mettete la padella su fuoco medio. Cospargete con
lo zucchero semolato rimasto, unite il burro e la maggior parte del
timo. Lasciate che lo zucchero e il burro si sciolgano fino a diventare
caramello. Non mescolate, girate solamente la padella di tanto in tanto.
Nel
frattempo, mescolate la farina di mandorle con il latte e lo zucchero fino ad
ottenere una crema spalmabile.
Stendete il rotolo di sfoglia e spalmatelo con la
crema di mandorle per poi adagiarlo sopra le albicocche, con la crema verso il
basso e ripiegate i bordi. Trasferire la teglia in forno e cuocere
per 20-25 minuti fino a quando la pasta non sarà cotta e dorata. Fate
raffreddare la tarte per 5 minuti nella padella, quindi girate su un piatto da
portata. Cospargete con le mandorle tostate e il restante timo e
spolverate con zucchero a velo.
Servite, a piacere, con gelato alla crema.
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