Era il 27 di novembre, avevo appena fatto 6 ore di macchina con le mie nane per andare al raduno dell'MTC a Sinalunga, Paoletta sarebbe dovuta venire con me, ma all'ultimo si è ammalata. L'indecisione sul vado o non vado è durata solo qualche ora, poi dopo aver rassicurato il marito offrendogli una mappa delle persone che potevano venirmi in soccorso lungo la strada, mi sono messa in macchina e sono partita.
La Vitto ha cenato vicino a me quella sera, si è offerta di dormire con me al posto di Paoletta e di aiutarmi con le bimbe alla bisogna. Abbiamo parlato dei suoi zembi d'arzillo, di come ha scritto il post talmente in fretta che non ha avuto nemmeno il tempo di rileggerlo.
E poi ha vinto proprio lei, con i suoi zembi d'arzillo.
Sono felice, si.
Io amo la cucina piccolina, mi ci rifugio di continuo quando voglio fare quattro chiacchiere, quando sono triste, quando sono felice, è un posto dove ci si sente a casa, sempre.
Ho avuto un vuoto per più di 5 giorni di fronte al post della Vitto... una zuppa... io le mangio sempre le zuppe, mi piacciono da impazzire, di tutti i gusti, i colori, di tutte le consistenze, più brodose, più pastose, con la pasta o altri cereali, coi legumi o senza niente, ma per la Vitto non avevo nessuna idea.
Poi accompagno Elisa al nido e in quei 10 minuti nella nebbia vedo la luce.
Il fatto che Paoletta venisse a cena ha solo reso il pensiero più poetico.
Questa volta la mia dolce creaturina ha collaborato, il piatto l'ho preparato in 2 ore, foto compresa e tanto è durato il suo sonnellino pomeridiano. Poi ha onorato anche la tavola, mangiando il suo e anche un po' del mio.
Ingredienti per 4 persone:
Prato: crema di verze e patate
La Vitto ha cenato vicino a me quella sera, si è offerta di dormire con me al posto di Paoletta e di aiutarmi con le bimbe alla bisogna. Abbiamo parlato dei suoi zembi d'arzillo, di come ha scritto il post talmente in fretta che non ha avuto nemmeno il tempo di rileggerlo.
E poi ha vinto proprio lei, con i suoi zembi d'arzillo.
Sono felice, si.
Io amo la cucina piccolina, mi ci rifugio di continuo quando voglio fare quattro chiacchiere, quando sono triste, quando sono felice, è un posto dove ci si sente a casa, sempre.
Ho avuto un vuoto per più di 5 giorni di fronte al post della Vitto... una zuppa... io le mangio sempre le zuppe, mi piacciono da impazzire, di tutti i gusti, i colori, di tutte le consistenze, più brodose, più pastose, con la pasta o altri cereali, coi legumi o senza niente, ma per la Vitto non avevo nessuna idea.
Poi accompagno Elisa al nido e in quei 10 minuti nella nebbia vedo la luce.
Il fatto che Paoletta venisse a cena ha solo reso il pensiero più poetico.
Questa volta la mia dolce creaturina ha collaborato, il piatto l'ho preparato in 2 ore, foto compresa e tanto è durato il suo sonnellino pomeridiano. Poi ha onorato anche la tavola, mangiando il suo e anche un po' del mio.
Ingredienti per 4 persone:
Prato: crema di verze e patate
250 g di cavolo verza
250 g di patate
1 scalogno
Olio evo
2 foglie di salvia
Sale grosso
Acqua q.b.
Mondare la verza eliminando le foglie più esterne e dure, sbucciare
le patate e pelare lo scalogno. Tagliare tutto grossolanamente.
Soffriggere lo scalogno in un filo d’olio per qualche
minuto, aggiungere poi la verza e le patate la salvia e una presa di sale
grosso e coprire con acqua. Far sobbollire per 30 minuti. Frullare con il frullatore
ad immersione.
Laghetto: crema di patate e menta
300 g di patate
8 foglie di menta
Sale q.b.
Lessare le patate sbucciate e tagliate a tocchetti in un
bicchiere d’acqua leggermente salata, aggiungere le foglie di menta e frullare
una volta cotte.
Ciottoli: Orzo perlato al pesto
100 g di orzo perlato
2 cucchiai di pesto
Sale q.b.
Acqua q.b.
Lessare l’orzo perlato in acqua leggermente salata per 30/35
minuti, scolare l’eventuale acqua in eccesso e condire con il pesto.
10 cavolini di Bruxelles
30 g di burro
Sale q.b.
Eliminare le foglie esterne dei cavolini di Bruxelles e
lessarli al dente in acqua leggermente salata. Tagliarli a metà e disporli in
una pirofila con qualche fiocchetto di burro.
Infornare a 180° per 5 minuti per lato o fino a quando non
saranno leggermente dorati.
Fiori: cavolo cappuccio rosso caramellato al sidro di
mele
1 foglia di cavolo cappuccio rosso
1 noce di burro
3 cucchiai di sidro di mele
½ cucchiaino di zucchero
1 presa di sale
Tagliare la foglia di cavolo cappuccio in striscioline di pochi
millimetri e metterle in un padellino con una noce di burro. Cuocere per 3
minuti e sfumare con il sidro di mele e continuare la cottura per altri 10
minuti a fuoco lento.
Alberi e cespugli: cavolo romano e broccoletti gratinati
200 g di cavolo romano
200 g di broccoletti
30 g di formaggio grattugiato
Lessare le cimette di cavolo romano e di broccoletti al
dente in acqua leggermente salata. Scolare e mettere in una pirofila e
cospargere di formaggio grattugiato.
Infornare a 200° per 5 minuti.
Assemblaggio del piatto
Creare il vialetto di ciottoli con l’orzo perlato, mettere da
una parte la crema di patate e menta per fare il laghetto e dall’altra la crema
di verza e patate per fare il prato.
Posizionare nel laghetto i cavoletti di Bruxelles, le
ninfee, e creare il bordo del laghetto con le foglioline di menta.Posizionare i fiori avvolgendo a spirale le listarelle di cavolo cappuccio rosso, gli alberi di cavolo romano e i cespugli di broccoletti a formare il giardino che più gradite. Spolverare con pepe nero e condire con in filo d'olio a crudo.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di gennaio
Originale e geniale! Complimenti! E complimenti pure per il blog che sbircio per la prima volta! Ciao da una new entry!
RispondiEliminaQuesto è un quadro è quasi un delitto mangiarlo
RispondiEliminabravissima ed è vero la lampadina si accende nei momenti più strani, la mia deve ancora accendersi per questa sfida, ma intanto mi delizio con la tua zuppa
buona notte e un bacio ai tuoi piccoli tesori
ciao Manu
Kikkaaaaaa! ma è bellissima la zuppa zen! Una calda e confortevole zuppa che tu hai reso magica dandole l'aspetto del giardino zen.
RispondiEliminaNon ho parole, è geniale
...tremendamente bello!
RispondiEliminasono di fretta perchè in ritardissimo con il sistemare i link degli sfidanti, ma che bellissimo piatto Kika...in tutti i sensi
RispondiEliminama che minestra bellissima questa! che poi associare a una zuppa lo zen è perfetto, ci sta perfettamente.
RispondiEliminae i sapori sono zen pure loro, molto invernali, molto misurati.
bravissima!!!!
la Vitto è un dono del cielo.
RispondiEliminaMa anche questa kika non scherza.
Sono in pura contemplazione. E detto da una che è ZEN come il quartiere di Palermo, equivale a un mezzo miracolo.
Bravissima!
Bellissimo piatto.Porta alla contemplazione, alla calma, alla meditazione. Un signor piatto. Complimenti. E sono le sensazioni che ho provato a Sinalunga, in quei giorni durante il raduno, guardando le tue splendide bambine. Mi hai fatto tornare indietro nel tempo, quando anche io mi portavo Alice da tutte le parti ed era veramente brava. Nemmeno un capriccio. Come le tue. Di solito i bambini sono agitati, si stancano, sono irrequieti...le tue no. Avevano una serenità e pacatezza che erano quasi disarmanti. Complimenti per tutto, grande donna che sei!
RispondiEliminaRagazzi che capolavoro! Già la genialità dell'intuizione lascia senza parole e la realizzazione è magistrale. Adoro tutto, soprattutto i sapori che hai saputo combinare con estrema precisione in un gioco di equilibrio che riesce solo ai migliori. Complimenti carissima e un bacione alle tue due meraviglie!
RispondiEliminaCara Chiara,
RispondiEliminaaltro che zuppa! Questa è davvero un'opera d'arte per quanto è bella. Ci credo che la tua dolce creaturina dopo averti aiutato si sia goduta la verdura: chissà che bontà e quanto si è divertita a pescare nel laghetto, cogliere ninfee e spostare i cespugli!
complimenti davvero!
E' spettacolare questo giardino, da contemplare elemento dopo elemento e perdercisi ad assaporarne ogni parte. Bellissimo, davvero. Brava
RispondiEliminaOK, scappo.
RispondiEliminaA nascondermi, intendo.
Perché tutto avrei detto delle zuppe, tranne che potessero essere belle ed eleganti. Squisite, sì. Che fanno casa, famiglia, tepore e affetti, sì. Ma belle, proprio no.
Mi sbagliavo, naturalmente, perché ancora non avevo visto la tua.
Per me è da vittoria, vediamo se la Vitto è di questo parere. ;-)
Un abbraccio!