Quando si è nel vortice e la mente e il cuore sono sballottati di qua e di là, non ci si ferma mai per ragionare, per riposare, per respirare.
Anche i momenti di calma apparente sono un continuo pensiero che porta solo lì, da dove vorresti fuggire, ma dove ti senti irrimediabilmente di appartenere.
C'è quel dannato filo che non ti fa pensare di avere una vita tua e che ti risucchia tutte le energie, come se il cordone ombelicale non fosse mai stato reciso e servisse ancora alla sua funzione primaria. Ma non se l'erano tenuti in ospedale? Quando sono nata io mica veniva congelato in caso di bisogno e invece a quanto pare glielo hanno ridato e tutto intero.
Eppure l'innata positività cerca di venir fuori, si cerca di circondarsi delle persone che possono capire, ma la stanchezza spesso prende il sopravvento, la demoralizzazione diventa la sensazione predominante. Vorresti reagire, ma la forza ti manca, dove sono tutti?
Eppure le cose devono andare avanti, non si può mica lasciare il lavoro per dedicarsi alla priorità del momento, non si può trascurare la casa all'infinito, non si può dimenticare chi ci vive accanto ogni giorno, ma perchè ci si sente così soli?
E poi nel vortice, sballottati di qua e di là che non ci si capisce più niente capita anche che qualcuno ti tenda una mano e senza chiedere niente decida appoggiarla sulla tua spalla e accompagnarti lentamente verso la superficie.
E così si torna lentamente a respirare.
E così si torna lentamente a respirare.
Grazie.
Ingredienti per 2 persone:
Per le scaloppine:
500 g di filetti di triglia
vino bianco q.b.
farina 00 q.b.
olio evo
sale e pepe
3 rametti di timo
1 noce di burro
Per le cipolle allo zafferano:
4 cipolle rosse di Tropea
1 bustina di zafferano
olio evo
sale e pepe
acqua q.b.
Per prima cosa sbucciare e affettare finemente le cipolle, metterle in una padella con un filo di olio evo e una presa di sale grosso e lasciarle cuocere per una decina di minuti con il coperchio. Aggiungere lo zafferano e mezzo bicchiere di acqua e continuare a cuocere per altri dieci minuti.
Lavare i filetti di triglia, privarli delle lische con l'aiuto di una pinzetta e batterli con il batticarne tra due fogli di pellicola trasparente, per renderli più sottili. Infarinarli e rosolarli da entrambi i lati, in un tegame con dell'olio evo (aggiungerne sempre un filo tra una cottura e l'altra). Metterli su un piatto, salarli e tenerli da parte.
Per la salsa ho seguito il procedimento di Elisa: deglassare il fondo di cottura con un po' di vino bianco, lasciare evaporare leggermente e aggiungere il fondo di cucina, in questo caso il sughetto delle cipolle filtrato con un colino. Far bollire per qualche minuto, in modo da restringere la salsa, dopodiché aggiungere una noce di burro e far ruotare il tegame per emulsionare.
Aggiustare di sale e pepe e aggiungere le foglioline di timo fresco, a questo punto disporre i filetti di triglia nel tegame e far insaporire.
Accompagnare le scaloppine di triglia con il contorno tiepido di cipolle rosse di Tropea allo zafferano.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di giugno.
L'ispirazione, mentre brancolavo nel buio, l'ho presa dal primo post di questo blog.
E invece nel vortice c'è tutto! Basta non nuotare contro corrente ma neanche lasciarsi portare del tutto! E tu ne sai qualcosa vedo...ti tieni a galla benissimo, con uno spiriti come pochi! Per me sei sempre la ragazza della bici, quella che prepara ricette del "mondo delle delizie"... come questa, credimi, sono una che di ombelichi e vortici se ne intende... ho notato anche le saporite cipolle... anche quelle un po' a forma di spirale!
RispondiEliminabesos
La vita è sempre una spirale che comincia lenta e poi accellera. Il bello però è che in questo vortice affiorano altri che come te si tengono a galla, si sostengono, ti lanciano una corda a cui attaccarti con le unghie e con i denti. Il cordone ombelicale viene tagliato ... ma resta sempre attaccato al cuore di tutte le mamme. Te lo dice una che si è sempre sentita strozzare dal proprio e che, ora che manca, lo vorrebbe come ancora di salvezza. Che si è sempre lamentata di questo legame strettissimo ma che fa una fatica immane ad allentare questa stretta con il proprio figlio.
RispondiEliminaOgni momento, ance quello più difficile è VITA!
Mai ha ragione, rispecchi anche con la tua cucina l'animo tormentato di questi momenti... e ne trai meraviglie.
Ti voglio bene.
Nora
E' sempre bello poter aggrapparsi a quella mano tesa proprio nel momento giusto, è una fortuna e un privilegio...ben tornata a galla!!
RispondiEliminaUna meraviglia questo piatto ;)
ciao loredana
Si e' vero spesso non ci si sente padroni della propria vita e quel cordone li vorresti tagliarlo ma non ci riesci! E ti ritrovi nel vortice... L'importante e' aggrapparsi forte a quella mano che ti stringe per non cadere!!! Ti voglio bene e ti capisco son 15 anni che vivo così un abbraccio!
RispondiEliminaMi spiace per questo tuo brutto periodo, davvero tanto, e non so neanche cosa dirti visto che non immagino minimamente come ci si senta :-(
RispondiEliminaComplimenti per le triglie, sono meravigliose, quasi quasi mi fai venir voglia di comprarle, ci credi che non le ho mai assaggiate? Baci
lo so che è dura da affrontare, ma il cordone lo devi tagliare tu. E' l'unico modo per restituire a due ruoli fondamentali e a due affetti smisurati la loro giusta dimensione. Altrimenti, ci si fa solo che del male. Mettiti in questa prospettiva, la più giusta, la più vera- e vedrai che troverai la forza per farlo. Senza sentirti inadeguata o in colpa, ma semplicemente rispettosa dei bisogni di tutti- degli altri e dei tuoi.
RispondiEliminaE aggiungo la mia spalla su cui appoggiarti a quella delle amiche che mi hanno preceduta.
Un bacione
ale
e ti tocca pure il doppio commento, perchè secondo te un piatto del genere può passare sotto silenzio? Gran figata, grande equilibrio, grande sostanza- e un'eleganza,nella presentazione,c he fa tutto il resto. Bravissima
RispondiEliminaNon so cosa sia successo, visto che ti leggo da poco tempo, ma è bello potersi appoggiare a una spalla per sentirsi riemergere e ti auguro di riuscire a ritrovare tutta la serenità ^^
RispondiEliminaVenendo alle scaloppine, sono davvero una meraviglia di colori e di sapori! Bravissima! :)
Chiara non è un bel momento per te da quello che leggo...non so cosa ti stia succedendo però la cosa mi turba perché alla fine non è mai bello anche se fortifica! Io ne ho passate tante e si sono più forte ma che palle però!!!!
RispondiEliminaSpero che le cose vadano per il meglio e passando alla ricetta resto estasiata dalla tua creazione !!! Bravissima! Un abbraccio
non so quale sia il tuo problema, ti parlo però a nome di una che purtroppo la vita non ha risparmiato nè in vortici nè in uragani. se ne esce, abbiamo capacità che nemmeno immaginiamo, non so se l'aiuto degli altri serva, io ho sempre e solo attinto dalle mie forze.
RispondiEliminal'unica cosa che non supero è questa lacerazione di un cordone ombelicale che non credevo più di avere, a 55 anni non immaginavo di essere ancora tanto figlia! ma passerà, passerà come tutto il resto, ci credo e credici anche tu piccola e grande donna!
tesoro ti abbraccio fortissimo, non so quale sia il tuo problema, ma sento di dirti che la vita è bella e prima o poi arriva l'arcobaleno anche per te <3
RispondiEliminabellissima scaloppina