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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Fegato, cuore e polmoni di capretto con le cipolle

Sono stata qualche giorno in giro e quasi quasi mi dimentico di pubblicare la seconda ricetta per questo MTC, ma corro subito ai ripari. Non avevo intenzione di farla, ma il capretto che avevo preso era tanto e la mattina di Pasqua ho incontrato mio cugino Sandro, che mi ha implorato di tenergli da parte del fegato da fare con le cipolle perché a lui piace da morire, ma sua moglie non lo cucina mai. E così mentre preparavo il fritto per il pranzo, ho affettato una cipolla e ho preparato la schiscetta richiesta. Che dire, con le cipolle, tante cipolle, non si sbaglia mai. Ingredienti per 3 persone: cuore, fegato, polmoni di capretto 1 cipolla 1/2 bicchiere di vino bianco farina q.b. olio evo  sale e pepe Sbucciare una cipolla e affettarla finemente.  Lavare accuratamente la carne, asciugarla con carta assorbente e tagliarla in piccoli boccocini di circa 2 cm. Infarinarla e  scrollare bene la farina. Soffriggere i bocconcini in un giro d'olio ev

Fritto misto di capretto, carciofi e patate

Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi! Deve essere stato recepito al volo dai membri della mia famiglia, zia Vittoria compresa, che di solito, non solo ci ospitava a casa sua, ma che cucinava tutte le cose deliziose che addobbavano la nostra tavola delle feste. Quest'anno siamo sopravvissute solo io, mia mamma e la piccola Irene, un trio che ve lo raccomando, gli altri hanno optato per il "Pasqua con chi vuoi", mio marito incluso, che ha deciso di pranzare con i suoi e di raggiungerci nel pomeriggio (detta così fa brutto: diciamo che impegni lavorativi lo portavano nella bergamasca e tornare a Milano per ora di pranzo sarebbe stato un po' scomodo). Alla fine è arrivato praticamente per ora di cena, ma io in versione “dama bianca” ho passato il pomeriggio nel cortile di mia cugina Marina a giocare a pallavolo con cugini di ogni età, mentre Irene volava felice sulla sua altalena e salutava i treni. Ma torniamo per un attimo al quinto quarto, oggetto della

Strudel di pere e cioccolato e Arlecchino, servitore di due padroni

E' passato poco più di un mese da quando mi hanno cambiato di ufficio, come vi avevo raccontato qui , all'inizio non ero molto entusiasta del cambiamento, tutto perché non era una scelta ma bensì un'imposizione. Nel corso del mese però mi sono abituata e, devo dire la verità, mi è anche piaciuto molto; finalmente avevo trovato quel compromesso che mi permetteva svolgere un misto di lavoro manuale, operativo e di comunicazione. Ovviamente la soddisfazione non poteva durare troppo. Venerdì pomeriggio sono stata chiamata nell'ufficio del titolare, che mi ha detto: "bene dopo questo mese di training puoi ritornare all'ufficio commerciale, continuerai a fare tutto quello che hai imparato in questo periodo di affiancamento, inoltre seguirai la parte di commerciale dell'Italia e sarai di supporto alle tue colleghe per altri lavori".  Ho detto "ok", poi mi sono girata e chinata a 90 gradi sono tornata al mio posto. Ad essere onesta il si