Correva l'anno 1990, quando passavo gran parte delle mie estati in una colonia della valle Imagna. Era luglio, secondo turno, e Lella era l'assistente del mio gruppo e non mi era per niente simpatica. Un giorno stavamo pranzando nella grande mensa quando scoprì che era nata il mio stesso giorno e d a quel momento esatto tutto cambiò. D'un tratto non c'era che lei: ero ammaliata da come muoveva le mani, ero rapita quando mi narrava i racconti di Alan Poe la sera prima di addormentarmi, adoravo che mi portasse i marsh mallows quando la sera usciva con gli altri assistenti. Eravamo diventate amiche. L'estate successiva ci ritrovammo, i ruoli non erano cambiati, q ualcosa di nuovo però c'era: Andrea. Inutile dire che adoravo anche lui, un ragazzo di pochi anni più grande di me, lì in vacanza con il suo compagno di liceo, il figlio dei padroni della colonia. Per un mio gioco di fanciulla, Andrea e Lella, erano diventati la mia mamma e il mio papà, no