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Visualizzazione dei post da 2020

Torta albero di Natale al cioccolato

Lo so che Natale è finito, ma non ho resistito. Ieri è stata a casa nostra Martina, un'amichetta di Irene, una bimba davvero adorabile. Le tre biondine hanno giocato tutto il giorno praticamente senza farsi sentire, tra canti, balli, interviste, giochi con le carte e compiti. Dopo tutte queste attività non potevamo esimerci dal preparare un bel dolce per la merenda e ho pensato che un albero di Natale poteva ancora fare al caso nostro. Avevamo gli zuccherini per fare le palline e il colorante per colorare la grassa di verde, sì, insomma è stato un bellissimo gioco di squadra e ciò che ne è uscito, è un vero capolavoro. Per uno stampo da 20/22 cm: 250 g di farina 180 g di zucchero 150 g di cioccolato fondente 100 g di burro 4 uova 1 bustina di lievito per dolci 40 g di mascarpone Per la glassa: Zucchero a velo q. b. Colorante alimentare verde Zuccherini a forma di palline di Natale Ingredienti per una teglia da 20/22 cm: Mettete il cioccolato a bagnomaria o nel microonde per 3 minut

Purè di patate dolci con scorzonera

Mancano solo due giorni a Natale e quest'anno, tutti sappiamo, non sarà un Natale come tutti gli altri. Sarò un po' una voce fuori dal coro, vi avviso, quindi non stupitevi di quello che sto per scrivere. Non mi dispiace l'idea di un Natale in famiglia, intimo e calmo. Ho passato tanti anni a correre da una parte all'altra: - Vigilia dalla zia, aspettando la cugina che finisse di lavorare, mangiando di corsa, per poi vedere mio marito andare via perché precettato per suonare al veglione in chiesa - Natale, a pranzo sempre dalla zia, la sera dalla suocera (ci sono stati un paio d'anni che a pranzo ho recuperato mia mamma alla casa di riposo per poi riportarla indietro nel pomeriggio, prima di andare dalla suocera) - Santo Stefano... cerco di rinchiudermi in casa senza vedere nessuno, non sempre ci riesco. Quest'anno invece passerò a casa la gran parte del tempo, solo il pranzo di Natale lo condivideremo con la nonna, per poi rientrare a Milano la sera stessa e go

Gnocchi di zucca alla romana

La mia amica Mirella si è trasferita in Emilia. Ha fatto una scelta coraggiosa, ha lasciato il lavoro, la casetta in cui abitava ed è andata a vivere in un piccolo borgo in collina, in Val di Ceno.  Nel suo paese non ci sono semafori, ma a quanto pare c'è una trattoria molto apprezzata anche da chi viene da fuori. Quando le ho chiesto come stavano i nonnini del suo paesello, mi ha detto che ci sono ancora tutti e che da quest'anno c'è anche un asilo. Sono spuntati dal nulla 8 bambini e adesso c'è un asilo. Il pensiero è subito volato verso un bel progetto legato ai più piccoli, quello di una fattoria didattica con le pecore, i pulcini, i conigli, le galline, tutti animali che alleva nel suo piccolo terreno. Questa pandemia ha portato anche qualcosa di buono in quelle realtà dell'entroterra che venivano abbandonate per l'opportunità di un lavoro nei grandi centri urbani. Le piccole realtà stanno tornando a vivere perché adesso si sa che il lavoro lo si può fare a

Mostaccioli milanesi per il Club del 27

Questo mese Il club del 27 ci ha fatto accendere il forno e profumare le case di pasta frolla ed impasti speziati e agrumi. Ad ognuno è stata assegnata una ricetta di biscotti ed una persona a cui inviarli e dedicarli. Vista la situazione del nostro paese, a causa della pandemia, molti di noi sono stati impossibilitati a partecipare ad uno scambio fisico, che avrebbe previsto la spedizione del pacchetto e lunghe code negli uffici postali, ci siamo quindi limitati a fare uno scambio virtuale. I miei biscotti li ho preparati per Annalù e Fabio del blog Assaggi di Viaggio , amici virtuali, inizialmente, e vissuti, col tempo. Ho la fortuna di incontrarli un paio di volte l'anno e di stringerli in forti abbracci scaldacuore (ci rifaremo del mancato incontro di giugno, statene certi). Li stimo tanto, per quello che sono e fanno e abbiamo anche tante passioni in comune. Purtroppo non gli stessi talenti, viste le manine sante della mia pasticcera preferita.   I miei biscotti sono quindi p

Polpette al finocchio di Jamie Oliver

Lunedì ho iniziato la dieta. 3 kg, solo sti maledetti 3 kg mi mancano per raggiungere il mio peso forma. Sono 7 anni che provo a perderli, ma sono così affezionati a me, che non c'è verso di farli andare via. Qualche chilo si allontana ogni tanto, ma poi torna e si mette comodo comodo e guai a farlo andare via di nuovo. Stavolta però ci provo sul serio, ho rispolverato la dieta che mi aveva preparato il nutrizionista, qualche anno fa, e cercherò di mettermi d'impegno. Ieri la cena prevedeva, tra varie scelte, polpette e verdura. Mi sono ricordata di una gustosissima ricetta di Jamie Oliver preparata per la rubrica Passiamole in rivista di Mag about food, che avrebbe proprio fatto al caso mio.                                                                                            Per 4 persone: Per l’impasto: 1 finocchio (ca. 200 g) pulito  25 ml di olio di oliva + un po’ per la cottura 2 scalogni sbucciati e tagliati a rondelle sottili 1 peperoncino rosso privato dei semi e

Pizzoccheri della Valtellina

Sono felice. Finalmente è iniziato il servizio mensa anche alla scuola primaria. Non avete idea di cosa significhi non dover pensare a preparare un pasto in più durante la giornata. Una liberazione. "Ti piace cucinare, hai anche un blog", mi dicono tutti. Eppure la cosa mi crea uno stress che non so nemmeno descrivere. Intorno al mio ufficio ci sono un sacco di ristoranti dove si può mangiare davvero bene a prezzi contenuti e io amo andarci in pausa pranzo. Amo che qualcuno cucini per me, amo mettere le gambe sotto il tavolo e alzarmi da tavola senza dover nemmeno sparecchiare, se poi non lavo nemmeno i piatti... Bè a voi il verdetto. E quando non posso godere di questo privilegio, di questo relax di un'ora, io mi stresso. E quindi ben venga la mensa scolastica e soprattutto la mia ora di relax e coccole in pausa pranzo. Peccato che la creatura esca ancora alle 14.30, ma facciamo un passo alla volta. E per festeggiare ho preparato un burrosissimo piatto di pizzoccheri. Pe

Torta di mele di Eleonora

Non ho mai conosciuto mia nonna Chiara, in realtà non ho mai conosciuto nessuno dei miei nonni e quindi da casa mia non è mai passata nemmeno nonna Papera. In sostanza, non si cucinava.  Si racconta che mia mamma, l'unica di 8 fratelli a restare a vivere con la nonna, la domenica si trovasse la casa invasa da cognate e cognati e che proprio lei dovesse cucinare per tutti.  Morta la nonna, due anni prima che nascessi io, mia madre deve aver cambiato la serratura di casa e inchiodato la porta della cucina.  La sua voglia di cucinare restò con le sue ricette di famiglia, nella cucina vuota.  La tradizione culinaria di casa mia fu salvata da una meno traumatizzata sorella minore, l'ormai famosa zia Vittoria, che in repertorio ha sì una fantastica torta di mele, ma nulla di riconducibile a ricette tramandate nel tempo.  Niente, della torta di mele di casa Picoco non si hanno proprio notizie.  È venuta in mio aiuto Eleonora, con le sue pagine fitte di storia, ricette ed emozioni.  La

Biscotti all’avena con cocco e mirtilli rossi

E con il primo raffreddore è arrivata anche la prima chiamata dalla scuola materna per andare a riprendere Elisa. Non aveva nemmeno la febbre, il termometro segnava 36,3.  Mi sa che quest'anno verremo messi tutti a dura prova, se per un nasino che cola e nessun altro sintomo  i bambini vengono mandati  a casa. Più di tutto mi dispiace essere andata a prenderla proprio all'ora di pranzo, le avevano appena messo in tavola la pizza e invece... si è dovuta accontentare di mezzo piatto di pasta al sugo preparato per sua sorella, una mozzarella ed una carota. La vita è triste, a volte. Ho approfittato per impastare dei biscotti per la merenda, che lei ovviamente non ha nemmeno assaggiato, non tanto nelle sue corde, però Irene ha apprezzato davvero tanto e io sono d'accordo con lei! Aggiornamento: il naso ha smesso di colare quasi subito e la creatura, previo consulto della pediatra, è potuta rientrare a scuola già il giorno successivo. Per 20 biscotti 150 g di avena con uvetta e

Pie di salsiccia e mele

Il fine settimana ci ha regalato bellissime giornate di sole, anche se il vento non è stato clemente.  Siamo stati impegnatissimi, con le bimbe abbiamo partecipato a qualche evento organizzato per Cascine Aperte Milano . Nella bellissima cornice di Cascina Cuccagna, antico casale circondato da alti palazzi, abbiamo ballato esprimendo le nostre emozioni con Rio Abierto, poi abbiamo partecipato ad un laboratorio per fare il formaggio, sperimentando la magia del caglio che solidifica il latte caldo. Il giorno successivo ci siamo spostati nell'appena restaurata Cascina Merlata, nella periferia nord della città, e abbiamo fatto la conoscenza di due adorabili asinelli: Lady e Guendalina. La cascina è circondata da un bellissimo parco, in un nuovo quartiere che sta nascendo, laddove prima non esisteva nulla. E proprio per aree di questo tipo era pensato il laboratorio a cui abbiamo partecipato, nel quale abbiamo costruito bombe di semi  che, invece di distruggere la vita, la creano. Abbia

Barrette all'avena e mirtilli rossi

Finalmente ieri è iniziata anche per Irene la seconda elementare. 4 ore inchiodata al banco, intervallo compreso, ma almeno lì è l'unico luogo dove può non indossare la mascherina su naso e bocca, ma tenerla sul mento. Mi ha raccontato che per sgranchirsi un po' le gambe è andata in bagno 3 volte e pensare che non ha bevuto nemmeno un goccio d'acqua, la borraccia è ritornata a casa piena. Penso che la creatura sia furba al punto giusto. Il 5 ottobre inizierà il servizio mensa, a quel punto le ore inchiodata al banco saranno 8. Non so cosa si inventerà per farsi un giretto ogni tanto. La sua classe è più fortunata di altre, il pranzo glielo serviranno in mensa anziché al banco. Considerando che la mensa è nell'ala opposta dell'istituto rispetto alla sua classe, avrà ben 2 lunghi corridoi e 4 rampe di scale per fare un po' di moto. Spero vivamente che le razioni di cibo diminuiscano, altrimenti entro 3 mesi da quelle scale inizieranno a rotolare. Ci hanno detto ch

Teglia di verdure gratinate

Sono costretta a stare a Milano. Vai a capire perché proprio nel mese di agosto si debba ritornare tutti in ufficio. Ma quella bella usanza chiamata smart working non è piaciuta a nessuno? Per fortuna mancano solo due giorni e poi parto per ben due settimane. Mi aspetta una casa in campagna non distante dal mare del sud delle Marche. Voglio solo riposare e godermi la mia famiglia, visto che nelle ultime due settimane non li ho praticamente visti se non di corsa nel weekend.  Quando torno in valle non faccio altro che cucinare, cerco di lasciare qualcosa di pronto, di buono e sfizioso, che possa essere semplicemente scaldato. Domenica ho fatto due teglie di lasagne al ragù e poi ho preparato questa teglia buonissima con le verdure.  Pensavo che ne restasse qualcosa ma no, ce la siamo spazzolata tutta. La ricetta è della sempre mitica Chiara Pallotti, che mi dà questi begli spunti, tutti da replicare. Per una teglia da 30 cm di diametro: 1 melanzana  4 zucchine 4 carote 8 funghi champign

Fiori di zucchina ripieni

Capita che una domenica mattina io sia sola con le bimbe perché il marito è andato a fare la sua 3-giorni annuale sulle Dolomiti. Capita di leggere sul giornale che a Corna Imagna, paesino a pochi chilometri dalla casetta verde, ci sia il mercatino dei produttori locali e che Slow Food organizzi una degustazione gratuita di vini e formaggi e poi capita che il pensiero vada al marito mannaggiallasua3giorni per questa bella occasione persa. Per fare una cosa diversa dal solito al mercatino ci siamo andate lo stesso, abbiamo comprato biete, fiori di zucchina, qualche frutto di bosco appena colto e poi qualche pezzo di formaggio e ricotta. Prima di tornare a casa abbiamo visto dei bambini sedersi intorno ai tavoli preparati dalla delegazione di Slow Food e subito quelle due mangione sono andate a chiedere se anche loro potevano partecipare. Per farvela breve, abbiamo fatto una bellissima degustazione di 4 formaggi: un vaccino giovane, un pecorino, un caprino ed infine un altro vaccino, ma

Lasagne estive alle verdure

Non ho capito se i fine settimana mi fanno più male che bene. Il lunedì faccio sempre più fatica a riprendere le attività lavorative, come se avessi bisogno di almeno un giorno in più per riconnettermi con il mondo. Ieri il nostro peregrinare per mulattiere ci ha portato sulla costa opposta della montagna, proprio quella che vediamo dalle finestre di casa.  Lì, a Rota Dentro, ci sono i ricordi delle mie estati valdimagnine, quando i bambini in vacanza al Villaggio Resegone riempivano il paese di vita. Ero una di loro, lo sono stata per tantissimi anni, e mi sono sempre divertita tanto e lì ho lasciato un gran pezzo di cuore. Gli schiamazzi e la gioia di quei bambini sono ormai un lontano ricordo, la colonia è chiusa da più di vent'anni e anche chi è subentrato a quel popolo gioioso non ha mai portato lo stesso spirito di festa.  Ieri ho saputo, con grande tristezza, che il bar che animava quel poco di vita ancora presente in quella piazzetta in fondo al paese, è chiuso ormai per se

Torta al cioccolato con albicocche

Questo fine settimana ho staccato da tutto e tutti. Due giorni lontana dal lavoro e dal computer mi sono sembrati davvero un'eternità, come se il tempo si fosse dilatato e rallentato. Ho infilato gli scarponcini e ho vagato per le mulattiere alla scoperta di luoghi nascosti tra i boschi di questa parte della valle che proprio non conoscevo. Il fiume scorre pieno, le piogge dei giorni scorsi hanno dato vita a cascate scroscianti, l'acqua si rincorre veloce.  Mi accorgo che mi guardo intorno alla ricerca di un posto un po' selvaggio, nascosto agli occhi della gente, scaldato dai raggi del sole e sogno ad occhi aperti di rinfrescarmi dalla calura agostana immergendomi nelle acque fredde dell'Imagna. Pensieri bucolici invadono la mia mente e il mio cammino. Attraverso un ponte di legno, raccolgo qualche ortica e poi finalmente lo scorgo, coperto da edera e flora selvaggia, il Ponte del Fol. Risalendo il ripido crinale della collina mi rendo conto che il ponte non dista più