E' primavera.
La natura selvatica.
Che buon sapore.
Bastano le poche parole di
un bucolico haiku per descrivere il miracolo che la natura compie ogni giorno
sotto ai nostri occhi distratti.
Lo si sapeva bene quando si
viveva in campagna e si mangiava tutto quello che la natura spontaneamente ci
offriva, lo si sa meno adesso ma lentamente inizierà la decrescita felice e il
nostro sguardo si allungherà a riscoprire quei piccoli tesori ormai dimenticati.
Vivo in città ma ho la
fortuna di frequentare la montagna e di essere un'appassionata raccoglitrice.
Qualche anno fa, quando il tempo libero abbondava, andavo spesso a raccogliere
erbe spontanee sotto la sapiente guida di Francesco ma con le bimbe non sono
più riuscita.
La masterclass organizzata da Calendario del cibo Italiano per la giornata nazionale delle erbe aromatiche e spontanee mi sembrava occasione troppo ghiotta per non essere colta:
la bellissima introduzione del Prof. Andrea Pieroni che ci ha spiegato il perchè valga la pena stare ogni tanto con la testa all'ingiù;
i consigli pratici dello chef Alessandro Dentone che
ci ha guidati nell'abbinamento dei sapori e nella scelta stilistica
dell'impiattamento;
l'appoggio di Sergio Rossi, esperto di cucina e grande conoscitore di erbe spontanee.
Ringrazio Mai, la mia compagna di banco in quest'avventura, perché il suo genio indiscusso e la sua bravura sono un'ispirazione continua e incentivano la voglia di fare cose straordinarie.
Una squadra perfetta, ci
siamo capite, completate e il risultato ottenuto è stato più che soddisfacente.
Triglia lì-Triglia-là Immagine di Mai Esteve
Ringrazio Annarita, per la sua cultura
sconfinata e per avere molte più affinità con il mio modo di approcciarmi alla
cucina di quanto io riesca ad immaginare.
Ringrazio Alessandra per la stima
che nutre nei miei confronti, che questa sia un'ulteriore incoraggiamento a
continuare a lavorare e migliorare.
Ringrazio Manuela per il brainstorming
notturno e per i suoi preziosi consigli e gli altri membri della classe per
l'entusiasmo condiviso.
Il piatto è stato pensato ed elaborato in base alle erbe trovate al Parco Nord di Milano durante un giro in bicicletta in pausa pranzo.
Questo dimostra che anche
per noi cittadini nulla è perduto, la salvezza è a portata di tutti.
Triglie al vapore in foglie
di romice, cialde alle nocciole e tarassaco, purè alla grattalingua e romice
agrodolce caramellato
Ingredienti per 4 persone
Per le triglie in vapore di
romice:
6/8 triglie
una dozzina di foglie di romice grandi
sale affumicato
olio extravergine
Lavare, eviscerare e
sfilettare le triglie mantenendo la pelle.
Sagomare i filetti
ottenendo delle fette a forma di rombo (un paio per ogni filetto), metterne un
paio in ogni foglia di romice, condire con qualche grano di sale affumicato e
chiudere le foglie posizionandole nel cestello per la cottura a vapore.
Condire con un giro d'olio.
Mettere il cestello su una
pentola con acqua aromatizzata con grani di pepe e una foglia di alloro.
Coprire e portare ad ebollizione l'acqua, poi cuocere per 5 minuti.
Poco prima di impiattare
rimuovere le foglie.
Per i gambi di romice in
agrodolce caramellati:
gambi di romice
40 ml di aceto di mele
40 ml di acqua
15 g di zucchero
Pulire bene i gambi di
romice, eliminando foglie e fiori e tagliarli in bastoncini di circa 5
centimetri.
Metterli in un pentolino
con acqua, aceto e zucchero e far cuocere per 5 minuti a fuoco medio, fino a
quando i gambi saranno morbidi ma ancora abbastanza croccanti e il liquido sarà
diventato uno sciroppo. Tagliare i gambi in piccoli cilindi lunghi al massimo 1
centimetro. Tenere da parte.
Per le cialde di albumi
alle nocciole e tarassaco:
50 g di albumi
40 g di burro
20 g di farina di nocciole
20 g di farina 00
25 g di miele di tarassaco
25 g di miele di tarassaco
2 cucchiai di foglie di tarassaco tritate
Pesare gli
albumi in un pentolino a bordi alti, aggiungere il miele e schiumare il
composto 1 minuto con la frusta elettrica. Aggiungere le farine precedentemente
setacciate. Amalgamare il composto con le fruste finché risulterà compatto ed
omogeneo. Far sciogliere il burro ed aggiungerlo a filo incorporandolo mescolando
di continuo a bassa velocità. Aggiungere le foglie di tarassaco tritate.
Coprire con pellicola a contatto e mettere in freezer per 15 minuti o in
frigorifero per 3 ore. Imburrare una teglia antiaderente perfettamente integra
e liscia o utilizzare un tappetino da forno in silicone (non utilizzare carta
da forno che inumidendosi renderebbe l'impasto rugoso). Stendere mezzo
cucchiaio di impasto con il dorso di un cucchiaio formando un cerchio di circa
10 cm di diametro spesso 2/3 millimetri.
Infornare
a 175° per 6 minuti.
Prelevare
delicatamente le cialde e metterle a raffreddare su un lungo mattarello, in
modo che prendano la forma.
Per il purè di patate e
grattalingua:
2 patate medie
1 noce di burro
1 bicchiere di latte
10 foglie di grattalingua
10 foglie di grattalingua
sale q.b.
Lavare accuratamente le
patate bucherellarle con una forchetta e mettetele in una ciotola.
Metterle nel microonde e
cuocere per 8 minuti alla massima velocità. Sbucciarle e schiacciarle con lo
schiacciapatate un paio di volte, quando sono ancora calde.
Mettere la purea di patate
in una casseruola con il latte, salare e portare a bollore, continuando sempre
a mescolare.
Aggiungere una noce di
burro, cuocere per qualche altro minuto quindi spegnere la fiamma.
Sbollentare le foglie di
grattalingua in acqua salata per 3 minuti, scolarle bene e tritarle finemente
al coltello.
Aggiungere la gratta lingua
al purè di patate e mettere il tutto in una sac à poche e formare dei ciuffetti
di patate all’interno della cialda di nocciole e tarassaco.
Montare il piatto:
Spennelare lo sciroppo
agrodolce formato dalla caramellizzazione dei gambi di romice, mettere 2
trancetti di triglia, una cialda di nocciole con purè, ancora due trancetti di
triglia, una cialda e finire con altri due trancetti di triglia.
Posizionare i gambi di
romice e infine spargere qualche fiorellino di romice rosso.
Che poesia! davvero ti/vi siete superate. Sono davvero orgogliosa di questo gruppo che si è creato, ho visto l'interesse e la voglia di imparare giorno dopo giorno. La ricetta è completa e molto bella, degna di un ristorante. Avrei solo voglia di assaggiarlo. Lo spirito di gruppo in questo masterclass come del resto in ogni occasione targata MTC, è la ricetta vincente. La condivisione e il confronto portano sempre buoni frutti e questo ne è un esempio concreto. Tu e Mai siete in sintonia e si vede. Grazie di tutto.
RispondiEliminaLa possibilità di condividere, mettersi in gioco, confrontarsi e un arricchimento meraviglioso per noi stesse. Un dubbio esternato in un dialogo notturno non si ingigantisce, ma si risolve perchè confrontandosi si riescono a trovare soluzioni inizialmente sconosciute grazie a te cara Chiara, per me è stato solo un piacere.
RispondiEliminaLa vostra ricetta era bellissima nella concezione, ne disegno di Mai poi si è si è arricchita di poesia a cui tu hai saputo dare vita. Bravissime veramente, posso solo aggiungere che appena possibile la proverò per poterne assaporare anche il gusto
Grazie Manu
Quando ho visto il disegno della Mai ero già estasiata, ma la realizzazione non ha niente da invidiare. Davvero una meraviglia a 3 stelle Michelin. Però dite la verità: cucinare nella cucina azzurra aiuta!!!
RispondiEliminabravissime!! bel post e bel piatto e invidia pura che non sono riuscita a seguire il workshop. qualche erba la conosco ma troppo poche!! spero nella prossima occasione
RispondiEliminamammamia che meraviglia dev'essere assaporare un boccone di questo piatto. Una vera esplosione! Una gioia regalata. Anch'io, estasiata, rimango a bocca aperta davanti al "progetto su carta" e alla sua realizzazione pratica. Se per chi abita in città non tutto è perduto (ma mi viene ancher alla memoria il raccontino di Marcovaldo "Funghi in città... ahahah...), certamente ci vuole un gran genio per concepire questo piatto. Anzi, due! Ciao
RispondiEliminaSe ci fosse un vincitore a voi andrebbe la palma.... davvero vedendo il vostro piatto sembra quasi di stare in un ristorante stellato! Complimenti!
RispondiEliminacare compagne di classe, è stato un piacere condividere, vedere, leggere ciò che ognuna ha fatto. E imparato.
RispondiEliminaChiara! Vedendo i commenti non posso essere più che felice, perche l'idea del piatto "fighetto" ,ma sano e buono a base di erbe spontanee, è stato proprio percepito da tutti. Sentiti orgogliosa perche sei riuscita ha portare nel mondo reale quello che c'era nelle nostre teste e sulla carta! Credo che a tutti quelli che abbiamo partecipato a questo worksop sia venuta una voglia matta di saperne ancora di più su le erbe spontanee e di frullarci il cervello per cucinarle in modo adeguato! Grazie a te e a tutti!
RispondiEliminaDove c'è Mai c'è bellezza assicurata, ma ti ha fatto sgobbare eccome per quel risultato! Complimenti vivissimi.
RispondiEliminaun lavoro meraviglioso, c'è ricerca e sperimentazione, ma soprattutto c'è anima, cuore e passione, uniti al grande affetto che lega questo meraviglioso gruppo che è MTC. Complimenti Chiara!
RispondiEliminaUn piatto che farebbe invidia a qualunque chef stellato! Siete state fantastiche ragazze! Complimenti!
RispondiEliminaSiete state bravissime, per l'impegno, il disegno, la nottata passata dietro alla realizzazione e l'entusiasmo! Io non conoscevo la romice e ora la vedo dappertutto!! baci
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