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Torta al pistacchio, limone e rosmarino

Recentemente ho letto un libro che mi è piaciuto molto: Il rosmarino non capisce l’inverno di Matteo Bussola.
Erano mesi che lo avevo adocchiato in libreria, sarà che i colori della copertina, con quel verde salvia e quel lilla, mi avevano trasmesso molta pace, ma non mi ero mai avvicinata, non lo avevo mai toccato e neanche avevo letto il trafiletto del riassunto. Non so, qualcosa mi diceva che avrei dovuto leggerlo a prescindere e che mi sarebbe piaciuto.
Ho cercato in biblioteca, ho la tessera sia del sistema bibliotecario della provincia di Milano, che di quella di Bergamo e in entrambi circuiti le liste di attesa erano infinite, anche per la versione digitale. 
L'ho letto e l'ho trovata una lettura davvero bellissima. 
E' un libro di racconti in cui le protagoniste sono tutte donne. Ogni racconto porta il nome di una di esse e inizialmente sembra che ogni storia sia a sé, ma poi le vite di queste donne si intrecciano, unite da un unico filo conduttore che le lega tutte e allora viene la voglia di tornare indietro a rileggere qualche pagina perché ad alcuni dettagli non si era dato il giusto peso, durante la prima lettura.
Ogni storia ha raccontato di un po' di me, mi sono ritrovata nell'adolescente, nella donna, nella madre, nella figlia. 


"Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, ... potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici." (cit. Matteo Bussola)


Nel mio piccolo angolo di aromatiche, nel giardino in montagna, ho una bella pianta di rosmarino, era nel giardino della vecchia casa che avevamo preso in affitto e, come tutte le aromatiche che avevo piantato, ci ha seguito con il trasloco.
Mi sa proprio che è in un posto in cui si sente felice e accudito, perché la pianta cresce bella rigogliosa.
Ho utilizzato i suoi rametti profumati per preparare questa buonissima torta tratta dal libro Simply di Sabrina Ghayour e rifatta da Profumi e colori per Cook my Books

Per una teglia da 22-24 cm di diametro
150 g di burro
4 rametti di 10 cm di rosmarino, foglie tritate molto finemente
3 uova
100 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di estratto di limone (senza alcol)
2 cucchiai colmi di yogurt greco
scorza grattugiata di 2 grandi limoni con buccia edibile
scorza grattugiata di 1 grande arancia con buccia edibile 
100 g di mandorle tritate
300 g di pistacchi tritati molto fine più extra per decorare
Per la glassa:
150 g di zucchero a velo
25 ml di succo di limone appena spremuto 

Preriscaldate il forno a 180° C.
Foderate una tortiera rotonda da 22–24 cm con carta da forno.
In una casseruola, a fuoco dolce, scaldate il burro fino a quando non sarà ben sciolto, quindi togliete dal fuoco, unite il rosmarino e lasciate in infusione.
In una ciotola mettete le uova, lo zucchero, gli estratti di vaniglia e di limone e mescolate fino a quando non saranno ben amalgamati. Aggiungete lo yogurt, la maggior parte della scorza di limone e arancia (tenendone un po' da parte per decorare la torta), le mandorle tritate e i pistacchi, versate il burro e mescolate ancora fino ad ottenere un composto omogeneo.
Versate l'impasto nella tortiera, livellando la superficie. Infornate e cuocete per circa 45 minuti fino a quando la torta non sarà dorata in superficie ed elastica al tatto.
Sfornate e lasciate raffreddare completamente nello stampo.
In una piccola ciotola unite lo zucchero a velo e il succo di limone e mescolate fino ad ottenere una glassa bella liscia.
Rimuovete con cautela la torta dallo stampo e adagiatela su un piatto da portata. Versate sopra la glassa e lasciate rapprendere, quindi prima di servire spolverizzate con i pistacchi e le scorze di agrumi tenute da parte.


Note: la ricetta prevedeva l'utilizzo della sola scorza di 3 grandi limoni, io ne ho sostituito 1 con un'arancia.

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