E all'improvviso... lei si gira da sola. Un secondo prima è a pancia in su e l'attimo subito dopo eccola lì che chiacchiera con il tappeto.
Chissà cosa si dicono lei, Tigro e Winnie the Pooh?
Forse parlano del loro amico Riccardo, che è nato solo da un paio di giorni; forse parlano dell'arrivo dell'autunno, dei suoi colori, dei suoi sapori...
Mi sa che se potesse parlare non me lo direbbe lo stesso quello confida ai suoi amichetti e il fatto che sia l'unica donna in mezzo a tanti maschietti non mi fa stare tanto tranquilla!
E quindi è meglio che io pensi alle cose dei grandi, all'autunno, ai suoi sapori, ai suoi colori...
Per la ricetta di questo mese dell'MTC, proposta da Elisa, ho voluto prendere spunto da un piatto fantastico assaggiato quest'estate a Montalto Ligure nella Trattoria da Graziella: maltagliati di farina di castagne con ricotta e pinoli.
E pensare che a me la farina di castagne non piace, ma da come volevo rubare il piatto di Filippo, mi sa che devo rivedere un po' i miei gusti.
Ho riadattato la ricetta a questa sfida, cercando di stravolgerla il meno possibile, tentando di non aggiungere ingredienti ed ecco il perché di un ripieno di sola ricotta e ovviamente l'utilizzo della farina di castagne nell'impasto.
Devo ammettere che non si avvicinavano nemmeno un po' ai maltagliati di Graziella (la ricetta non me l'ha voluta dare), essendo i miei ravioli molto più delicati, ma nella loro diversità erano favolosi.
La ricerca però continua, la prossima volta li condirò con il burro!
Chissà cosa si dicono lei, Tigro e Winnie the Pooh?
Forse parlano del loro amico Riccardo, che è nato solo da un paio di giorni; forse parlano dell'arrivo dell'autunno, dei suoi colori, dei suoi sapori...
Mi sa che se potesse parlare non me lo direbbe lo stesso quello confida ai suoi amichetti e il fatto che sia l'unica donna in mezzo a tanti maschietti non mi fa stare tanto tranquilla!
E quindi è meglio che io pensi alle cose dei grandi, all'autunno, ai suoi sapori, ai suoi colori...
Per la ricetta di questo mese dell'MTC, proposta da Elisa, ho voluto prendere spunto da un piatto fantastico assaggiato quest'estate a Montalto Ligure nella Trattoria da Graziella: maltagliati di farina di castagne con ricotta e pinoli.
E pensare che a me la farina di castagne non piace, ma da come volevo rubare il piatto di Filippo, mi sa che devo rivedere un po' i miei gusti.
Ho riadattato la ricetta a questa sfida, cercando di stravolgerla il meno possibile, tentando di non aggiungere ingredienti ed ecco il perché di un ripieno di sola ricotta e ovviamente l'utilizzo della farina di castagne nell'impasto.
Devo ammettere che non si avvicinavano nemmeno un po' ai maltagliati di Graziella (la ricetta non me l'ha voluta dare), essendo i miei ravioli molto più delicati, ma nella loro diversità erano favolosi.
La ricerca però continua, la prossima volta li condirò con il burro!
Per la
pasta:
100 g di
farina 00
100 g di
farina di castagne
1 uovo
2 tuorli
Per il
ripieno:
200 g di
ricotta di pecora
3 cucchiai
di parmigiano
1 albume
sale e
pepe
noce
moscata
Per il
condimento:
50 g di
ricotta di pecora
30 g di
pinoli
sale e
pepe
noce
moscata
olio
extravergine di olive taggiasche
Preparare
per prima cosa il ripieno mescolando la ricotta con il formaggio, l'albume e
condire con sale, pepe e noce moscata. Amalgamare bene e mettere a raffreddare
in frigorifero.
Preparare
poi la pasta seguendo il metodo di Elisa (nel suo post trovate anche un utilissimo video):
"Mettere la
farina a fontana e rompervi all’interno le uova. Mescolare le uova e la farina
partendo dall’interno e incorporando poco per volta la farina. Impastare per
una decina di minuti con i palmi delle mani finché si ottiene un composto
liscio e compatto.
Coprire con
pellicola alimentare e far riposare per una trentina di minuti.
Tagliare
pezzi di pasta e, che si scelga di usare la macchinetta o il mattarello,
tirarla molto sottile.
Con l’aiuto
di uno o due cucchiaini formare delle piccole palline di ripieno (grosse
all'incirca come delle nocciole) e disporle sulla sfoglia, a poca distanza
l’una dall’altra.
Piegare la
sfoglia e pizzicare la pasta tra una pallina e l’altra. Dopodiché tagliare i
ravioli con la rotella, partendo dalla parte chiusa e muovendosi verso i due
lembi sovrapposti.
E’ importante
lavorare con poca pasta per volta in modo da non farla asciugare troppo. Ogni
volta che i ravioli sono pronti, disporli su dei tovaglioli puliti e
spolverizzarli con farina."
Far
tostare i pinoli in una padella per qualche minuto e poi metterli in da parte,
nella stessa padella mescolare la ricotta con un po' di acqua di cottura e con
dell'olio evo, aggiungere i pinoli, salare e pepare.
Cuocere i
ravioli per pochi minuti in abbondante acqua salata, scolarli e saltarli in
padella con il condimento.
Servire
con un giro di olio evo a crudo e un'abbondante grattata di pepe nero.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di settembre
Piccole, meravigliose bambine crescono... e tra poco assaggerà anche questi meravigliosi plin!
RispondiEliminaMamma mia che bell'aspetto! Pasta con la farina di castagne ne ho mangiata ma i plin mai... bella soluzione la tua!
RispondiEliminaLa tua piccola è un fenomeno e vedrai che appena capisce che prelibatezze prepari.... non ti dirà nulla ma te li ruberà di sicuro!
Baci
Nora
Ma sì che con dei maschietti come Tigro e Winnie the Pooh puoi stare tranquilla :D
RispondiEliminaPensiamo alle cose da grandi però, hai ragione :)
Non so come fossero i maltagliati che hai mangiato in quel ristorante, ma quel che so di certo è che mi immagino l'insieme di questi ingredienti e mi piace! La farina di castagne ha un sapore particolarissimo e con la ricotta di pecora, delicata ma profumata al tempo stesso, penso stia davvero bene. Mi piace molto anche il tocco croccante dato dai pinoli.
Grazie!
Decisamente originali e moderni i tuoi ;-)! l'idea della farina di castagne mi stuzzica, mai ci avrei pensato.
RispondiEliminami piace anche il tuo blog ;-).
A prestissimo!
Laura
Direi che l'ispirazione ha portato ad un ottimo risultato!
RispondiEliminaA me la farina di castagna piace e anche molto. E trovo ben scelti anche gli altri ingredienti.
Fabio
Mia figlia aveva i nanetti e biancaneve. E capitan uncino, che chiamava Cappuccino (prometteva già bene allora). Ricordo che una volta che l'avevo sgridata, era corsa da loro, li aveva invocati levando alti guai e poi aveva detto: liberatemi voi, da questa mamma cattiva!
RispondiEliminaAltra analogia: ho preparato di recente dei piatti che nella mia testa dovevano essere identici agi originali e che, neanche a dirlo, son venuti tutti diversi.Però, nel caso dei tuoi plin, la diversità non fa la differenza:-) Sarà che son sapori che conosco e che profumano di casa, ma vederli e volerli nel piatto è praticamente tutt'uno. E chi se ne importa, se non sono uguali all'originale!
Senti, tu sei una donna di istinto, e le tue sensazioni ti portano a creare delle bellezze pazzesche! Questi a mio vedere sono perfetti, bellissimi e buoooooni!
RispondiEliminap.s.: Irene è una meraviglia delle meraviglie!
besos