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Taralli alla curcuma con rosmarino e timo limone

Penso che dovrei dare la cittadinanza onoraria a Paoletta in questo mio piccolo spazio virtuale. Se non fosse per lei avrei da tempo smesso di cucinare tante cose e anche di pubblicarle qui, ma lei mi ispira, mi istiga, quasi.

Colpa sua è anche l'ultima dipendenza di casa nostra: i taralli.

Le mie figlie amano portarli a merenda, magari con un pezzetto di formaggio grana o di altro tipo, ho quindi spesso comprato le confezioni in monoporzioni. 

Durante le feste di Natale, un pomeriggio che eravamo a casa e che avevo tanto lievito per via del pandoro, Paoletta mi ha girato la ricetta dei taralli. Li ho preparati con le bambine e mi sono rovinata la vita, letteralmente.

In casa adesso non possono mancare, vengono portati a scuola anche da assaggiare alle compagne di classe e perché no, alla maestra e io sono sempre lì a fare serpentelli.

La cosa più grave è che sono piccoli, friabili, buonissimi e che ne provi uno appena cotto, poi ne saggi la consistenza appena raffreddato, poi ancora a dieci minuti dalla cottura, poi li metti in un contenitore provvisorio in attesa che le 3 infornate siano pronte e per tutte segui lo stesso rigoroso processo di controllo qualità e ogni tanto ci passi davanti e la tua mano, inconsciamente, è attratta da quei piccoli, friabili e buonissimi bocconcini e contro la tua volontà, il buon senso e la dieta, ne afferra di continuo portandoteli peccaminosamente alla bocca, che inerme si apre per accoglierli. Sono la mia rovina.

Adesso sono chiusi in un barattolo ermetico e devo solo cercare di ignorarli mentre, ogni mattina, ne prelevo una piccola porzione per la merenda delle ragazze e piango al pensiero che mi dovrò accontentare della frutta.



Ispirata da una ricetta di Fabio Franco, modificata da Paola e un po' anche da me (perché ognuno poi trova il suo giusto equilibrio).
 
Per la sopravvivenza:
650 g di farina debole
130 g di licoli (esubero)
200 ml di olio semi
180 ml di vino bianco 
13 g di sale. 
Aromi a piacere:
1 cucchiaio di curcuma
1 cucchiaio di rosmarino tritato
1 cucchiaio di timo limone tritato
 
Mettete gli ingredienti in una ciotola capiente o in planetaria e impastate il tutto. Formate una palla e fate riposare 10 minuti coperto. 
Porzionate l'impasto in pezzi da 9/10 g, formate un serpentello e poi il tarallo. 
Infornate a 170° C per circa 30 minuti.

Commenti

  1. Vorrei prendermi tutto il merito o la colpa per questa ricetta che in realtà è una variante di una ricetta di Fabio Franco. Io ho ridotto ulteriormente l'olio, in totale ne uso 150 e i 50 di liquido che manca li aggiungo in vino, oppure birra. Ma sono io che devo ringraziarti perché mi dai la possibilità di non mollare del tutto la cucina e continuare a sperimentare. Un abbraccione grande amichetta del mio cuore.

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