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Crostata di fichi d’india

E’ quasi ora di pranzo, non so come facciano quelli che arrivano in spiaggia a quest’ora, io già non resisto più, il limite giornaliero è raggiunto. Eppure il mare calmo e pulito del mattino mi rigenera, il rumore lento delle onde, il sole che si alza piano verso il cielo, l’acqua fresca che impone un’immersione calma ma senza ripensamenti.
Ci sono due bambini che fanno un castello di sabbia con il loro papà, si sono messi proprio sulla battigia e continuano a correre per prendere l’acqua del mare con il loro secchiello colorato per riempire i fossi intorno alla costruzione pericolante, già consapevoli che si svuoteranno velocemente e allora subito via veloci con i piedini di nuovo in acqua a prenderne ancora.
La signora che occupa l’ombrellone di fianco al mio fa le parole crociate, è seduta su una piccola seggiolina di plastica su cui ha poggiato un telo leggero, sicuramente comprato da un venditore ambulante sulla spiaggia. Il marito è sdraiato accanto a lei, nonostante l’età ha ancora la voglia del contatto con la sabbia, è abbronzato, sicuramente gli piace prendere il sole mentre sonnecchia rilassato.
E’ appena arrivata una ragazza dalla sua corsa mattutina, con sé non ha niente, si spoglia dall’abbigliamento sportivo e si tuffa veloce in acqua. Ripenso a quante volte mi è capitato di fare la stessa cosa, gli unici tuffi veramente decisi della mia vita nell’acqua fredda del mare, a lavar via il sudore e la fatica della corsa sotto al sole.
Ho quasi finito il libro che sto leggendo, ultimamente spazio tra generi diversi, amo i libri per ragazzi, ma anche cose più impegnate. Fatto sta che la lista delle letture si allunga sempre di più. Non avrò mai una vita abbastanza lunga per leggere tutto quello che vorrei, proprio per questo ho scelto di eliminare un po’ di libri da ombrellone e di riprendere in mano qualche classico, non per forza letture complicate, vorrei ad esempio assaporare le avventure raccontate da Mark Twain adesso che sono adulta.
Raccolgo le mie poche cose e lascio alle mie spalle le ormai troppo numerose voci che affollano la spiaggia per dirigermi alla mia auto.
Mentre risalgo il sentiero penso a quanto la salsedine mi lasci sulla pelle una sensazione poco piacevole, di secco, di caldo, di prurito.
I granelli di sale mescolati a sabbia si intravedono tra i capelli, sono sciolti lungo le spalle, ma non hanno la loro solita morbidezza, sono uniti in blocchi che impediscono il passaggio delle dita.
A settembre le pale dei fichi d’india sono ricolme di frutti variopinti, sulla strada ne trovo in grandi quantità e ne colgo alcuni stando attenta a proteggermi con il lembo dell’asciugamano.
Ne voglio fare una crostata ripiena per segnare il tempo, per ricordare questi scampoli d’estate prima che i colori dell’autunno lascino il posto ad altre sensazioni.


Ricetta preparata per la rubrica "che ci faccio con... i fichi d'india" di Mag about Food nel lontano 2018
 
Per uno stampo da 20 cm di diametro
Per la pasta:
300 g di farina
215 g di burro freddo
13 g di zucchero
155 ml di acqua ghiacciata
1 tuorlo e latte per spennellare
¾ di cucchiaino di sale
Per la farcia:
2,5 kg di fichi d’india
250 g di zucchero
60 g di amido di mais

Setacciate in una terrina la farina con il sale, unite lo zucchero e mettete in frigorifero fino al momento dell’uso.
Estraete il burro dal frigorifero, tagliatelo a dadini e rimettetelo in frigorifero.
Versate l’acqua in un recipiente graduato, aggiungetevi qualche cubetto di ghiaccio e mettetelo in frigorifero.
Mezz’ora dopo, versate il burro nella terrina e schiacciatelo grossolanamente con un forchettone, distribuendolo bene nella farina in modo da formare delle grosse briciole.
Continuate a lavorare il burro e la farina fino a quando le briciole non si saranno rimpicciolite, unite 100 ml di acqua ghiacciata e compattate l’impasto, aiutandovi con una spatola; in questa fase potrebbe servirvi dell’altra acqua (non più di 55 ml); aggiungetela poco alla volta, incorporandola all’impasto, sempre adoperando la spatola.
Lavorate l’impasto brevemente con le mani e dividetelo in 2 parti (2/3 e 1/3), avvolgetele in pellicola da cucina e mettete in frigorifero per almeno 2 ore.
Pulite i fichi d’india stando molto attenti alle piccole spine, mettete dei guanti se non siete esperti o fateli pulire dal fruttivendolo.
Eliminate le due estremità, poi incidete la buccia per la lunghezza e, con l’aiuto di un coltello, staccate la polpa e mettetela in una pentola. Aggiungete lo zucchero e 1 tazzina di acqua e mettete sul fuoco per qualche minuto: la polpa si staccherà dai semi e potrete filtrarne il succo con facilità.
Versate il succo ottenuto in un pentolino, aggiungete l’amido di mais stemperato precedentemente in un dito di succo prelevato dal totale e portate a bollore. Cuocete a fuoco lento, mescolando spesso, fino a quando la crema non si sarà leggermente addensata.
Ungete bene lo stampo.
Stendete 2/3 della pasta in un cerchio spesso 4 mm e rivestite la tortiera facendo fuoriuscire la pasta dal bordo, bucherellate la base con i rebbi di una forchetta e spennellate il bordo con l’uovo sbattuto insieme a un cucchiaio di latte. Riempite con la crema. Coprite con il disco di pasta più piccolo, sigillando bene i bordi con le dita, tagliando via la pasta in eccesso. Incidete la superficie con la punta di un coltello, spennellate con l’uovo e infornate sul ripiano centrale. Cuocete a 180 °C per 35/40 minuti.

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