La caccia e la raccolta... la differenza tra uomini e donne è chiara fin dalla preistoria, laddove per gli uni l'avere un unico obbiettivo da raggiungere era fonte di sopravvivenza, per le altre lo era la ricerca di bacche, frutti colorati, erbe che la natura selvaggia poteva offrire.
Il risultato ai tempi nostri è che noi (le donne) siamo curiose, ci lasciamo attrarre da mille cose e, udite udite, riusciamo a farle tutte insieme, mentre loro (gli uomini) ne pensano una e riescono a fare solo quella. Ovviamente quest'unica fonte di interesse cambia con l'età ed è davvero meglio per tutti non sviscerare l'argomento.
Io sono una donna preistorica!
Niente clave o vestiti di pelle di animale, ma portatemi in un bosco o in un prato con un cesto in mano e io lo riempirò di prelibatezze commestibili.
Così è per le castagne, amo raccoglierle, belle grandi, toglierle dal loro riccio semichiuso, metterle nel mio bel cesto (bando al romanticismo, è quasi sempre un sacchetto di plastica) e portarle a casa e poi... regalarle.
Si, perché a me le castagne proprio non piacciono, crude, bollite, arrostite, al forno, nei dolci, nei salati... niente.
In Liguria ho mangiato dei maltagliati con ricotta e pinoli, ai quali mi sono ispirata nelle mie raviole del plin, e mi son piaciuti, ma non mi sono spinta oltre.
Per l'occasione però ho comprato un chilo di farina e cercavo un modo per utilizzarla e mi ero promessa di fare il castagnaccio, se non mi fosse piaciuto avrei sicuramente trovato dei volenterosi per finirlo, quindi ringrazio la Signora Pici e Castagne per aver dato una spinta a questo mio desiderio appena appena accennato. La ricetta l'ho presa proprio dal suo blog, diminuendo un po' le dosi in base alla farina che avevo.
400 g di farina di castagne
80 g di pinoli
80 g di uvetta
550 g di acqua
olio evo
sale
aghi di rosmarino
Impastare la farina di castagne con l’acqua fino ad ottenere una pastella liquida, unire un pizzico di sale ed un po’ del quantitativo di uvetta e pinoli.
Foderare una pirofila o una teglia con carta forno e versarvi il composto, cospargendo la superficie con l’ uvetta e i pinoli rimasti.
Distribuire sul castagnaccio qualche ago di rosmarino e due cucchiai di olio.
Infornare a 200° per 30 minuti.
Il castagnaccio quando sarà pronto presenterà delle crepe in superficie.
Con questa ricetta partecipo all'MTC di novembre
e all'importante iniziativa promossa da Stefania
80 g di pinoli
80 g di uvetta
550 g di acqua
olio evo
sale
aghi di rosmarino
Impastare la farina di castagne con l’acqua fino ad ottenere una pastella liquida, unire un pizzico di sale ed un po’ del quantitativo di uvetta e pinoli.
Foderare una pirofila o una teglia con carta forno e versarvi il composto, cospargendo la superficie con l’ uvetta e i pinoli rimasti.
Distribuire sul castagnaccio qualche ago di rosmarino e due cucchiai di olio.
Infornare a 200° per 30 minuti.
Il castagnaccio quando sarà pronto presenterà delle crepe in superficie.
Rettifico il "proprio non mi piace", sono alla seconda fetta e un pochino mi piace, quindi, per quelli che volevano approfittare... state sereni, sarà per la prossima volta :-D
Ah a proposito, se proprio morite dalla voglia di farmi un regalo, di quelle voglie che proprio non riuscite a trattenere, chiedete all'Ele cosa mi serve :-P
Quest'anno niente raccolta di castagne, ma l'anno prossimo mi metto Irene nello zaino o nella fascia e si va!
Ah a proposito, se proprio morite dalla voglia di farmi un regalo, di quelle voglie che proprio non riuscite a trattenere, chiedete all'Ele cosa mi serve :-P
e all'importante iniziativa promossa da Stefania
Buonissimo!!!
RispondiEliminaAdoro il castagnaccio e in casa lo mangio solo io!
RispondiEliminaIrene la vedo bene, il prossimo anno, a raccorgliere castagne e...foglie.
Brava la mia amica Kika! ... e foto splendide!
Nora
uuuh ma non mi dire!!!
RispondiEliminahai fatto il mio castagnaccio! : )))))
pensa che in famiglia da noi si litiga sempre.. perchè il castagnaccio da manuale si fa abbastanza bassino mentre a me piace un po' alto.. che vuoi, sono la solita ingorda.. e pieno di pinola ed uvetta.
tu lo hai rifatto altino come garba a me : )
e ti è piaciuto?
grazie di aver trovato il tempo di cucinare questo castagnaccio per la sfida del mese.. quello che hai sulle spalle è un frutto ben più prezioso, la raccolta delle castagne può attendere il prossimo anno : )))
un abbraccio grande!
belle lorooo.. che foto stupende!
RispondiEliminama che buono sto dolce tradizionale.. ma sai che lo adoro ma mai mi son messa a farlo!? male male..
quanto mi piace sta ricetta.. mi vien da sbranarmelo tutto!
baci
io nn l'ho mai assaggiato, anche se non amo le castagne ho la curiosità di sapere che sapore ha...
RispondiEliminabella la piccola...
baci
Buonissimo!!!
RispondiEliminaHo preparato anch'io una ricetta simile, presa dal Righi Parenti, e mi è piaciuta da matti!
L'incipit di questo post è da incorniciare e affiggere alla porta di ingresso- con le ultime due righe belle in evidenza, che gira che ti rigira il succo è quello ;-)
RispondiEliminaSul resto, faccio outing pure io e confesso che non mi piace il castagnaccio. E non me lo spiego, sia chiaro. Perchè, a differenza tua, io adoro le castagne, mi piacciono le paste a base di farina di, vivrei di marronata e marron glacé. E' sul castagnaccio che, invece, mi blocco. Però, so riconoscerne uno buono da uno così e così: e siccome ne faccio uno molto simile al tuo (senza l'uvetta), che viene spazzolato in un nano secondo, plaudo virtualmente alla tua proposta e mi segno l'uvetta, per la prossima volta: che non sia mai che mi converta... Irene è uno splendore, ogni giorno di più.
Sei una gran bella donna preistorica, con una pargola alle spalle che è una meraviglia!!!
RispondiEliminaEd è una meraviglia anche il tuo castagnaccio! Ma sai che non l'ho mai provato anche se mi piacciono tanto le castagne?
Un beso a tutte e due!