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Ribollita

Ci sono dei posti che, anche se ci sei già stato, si rivedono sempre come se fosse la prima volta. La Val d'Orcia per me è uno di quei posti.
Nelle mie ricerche su internet ho trovato un piccolo agriturismo a Castiglione d'Orcia, un paesino dove non ero mai stata, a solo 1 km da Bagno Vignoni e 5 km da San Quirico d'Orcia, dove avevo già pernottato nell'estate del 2007.
La strada per arrivare è stata lunga, eravamo già partiti tardi, poi siamo stati vittime di qualche piccola deviazione involontaria in quel di Siena, insomma, alle 21 finalmente abbiamo raggiunto "Il Colombaiolo", ci aspettavamo di pernottare in una stanza, invece ci hanno dato le chiavi di un mini appartamento con camera, bagno e cucina indipendente... già iniziavo a sfregarmi le mani... un pò come sentirsi a casa.
Dato che però non avevamo nulla di commestibile, abbiamo chiesto consiglio al proprietario, per un posto dove cenare e così ci siamo ritrovati da "Pane e Companatico", una piccola caffetteria ai piedi della Rocca di Tentennano, a quanto pare molto apprezzata da autoctoni e forestieri, il locale era pieno, ma ci hanno trovato lo stesso un piccolo angolino in una sala con almeno 10 bambini urlanti, che giocavano dopo aver finito di mangiare. Poco male, ci siamo ugualmente accomodati e tirate le somme, un pò di sano chiasso infantile, nulla ha tolto alla squisita cena. Come è consuetudine in questo periodo, mi limiterò a fare un elenco: crostini toscani misti, crostone salsiccia e pecorino,  zuppa di funghi misti, pici con ragù di cinghiale, torta di bignè (regalata dai genitori dei bambini urlanti), acqua, vino della casa, caffè e grappa. 
E' stato un pò impegnativo addormentarsi, però siamo sopravvissuti.
La colazione poco abbondante, per grande delusione di Filippo, ma con una buonissima fetta di crostata fatta in casa e il giorno seguente di torta di mele e poi ancora di biscottini simil cantucci (per lo meno nella forma).
Ed è iniziato il nostro giro: Abbazia di Sant'Antimo, dove abbiamo assistito alla Messa cantata in gregoriano dai monaci benedettini, Montalcino e San Quirico d'Orcia, dove si stava svolgendo la Fetsa dell'olio. I garage e le cantine delle case facevano da palco ad ampolle, bottiglie, brocche, latte e damigiane di olio nuovo, per le strade ardevano bracieri per scaldarsi (in realtà ce n'era assai poca necessità, data la temperatura costante di 15°), un gruppo di musicanti incantava i passanti con note di swing e lo stomaco cominciava a brontolare, così abbiamo accettato il gradito invito di un signore a partecipare al pranzo organizzato appositamente per la festa: crostini toscani, pici cacio e pepe, porchetta, verdure in pinzimonio, pecorino di Pienza e una bottiglia di vino Orcia, poi stanchi morti, pieni, brilli e anche per mancanza di luce, ci siamo rilassati comodamente sul divano di casa.
La serata l'abbiamo passata nell'inaspettata tranquillità di "Pane e Companatico", a base di vellutata di zucca e ribollita, poi ovvio che i tanto desiderati cantucci dovevano essere assaporati e come se non con il Vin Santo?
Il giorno dopo è stata la volta di Bagno Vignoni, con le sue sorgenti naturali di acqua sulfurea, Montepulciano, dove non ci siamo risparmiati nell'acquisto dei pici e Pienza, dove, dopo aver acquistato tutti i tipi in commercio di pecorino non aromatizzato (Pientino fresco, Rossellino semi-stagionato, Corsignano stagionato), abbiamo pranzato in una piccola osteria in una traversa della strada principale "Sette di Vino", dove la cucina casalinga la faceva da padrona: lardo, pecorino alla griglia con rigatino, verdure sott'olio e in pinzimonio,  cantucci e biscottini caldi assortiti con Vin Santo, stavolta abbiamo preferito deliziare il nostro palato con sfiziosità poco invadenti, dato che per la sera avevamo in previsione di cenare a casa e di preparare la famosa ribollita.
Siamo andati a visitare l'ultimo paesino, Buonconvento, prima che calasse il buio, ma non la temperatura, che, al contrario, continuava a salire. Non siamo rimasti molto soddisfatti del paese, ma sicuramente l'ospitalità non è mancata. Siamo entrati dal fruttivendolo e ci siamo limitati a dire che volevamo fare la ribollita e la signora ci ha preparato un sacchettino con tutte le verdure necessarie, nelle giuste dosi, e ci ha anche spiegato il procedimento. Poi dato che non avevamo il pane raffermo, hanno provato a chiedere loro stessi al bar accanto, se ne avevano avanzato un pò dal giorno prima, ma in questo e solo in questo, non siamo stati fortunati. Il pane lo abbiamo comprato fresco e fatto tostare lentamente in padella.
Ma non è finita qui, il piccolo viaggio è continuato anche il giorno dopo con la visita a due bellissimi borghi medievali, Castiglione e Rocca d'Orcia e non poteva mancare un ultimo saluto alla proprietaria di "Pane e Companatico", che tanto ha deliziato le nostre serate con i suoi semplici piatti golosi.
Siamo tornati a casa e l'unica mia consolazione è stata riassaporare questa zuppa buonissima della tradizione toscana, fatta da me con tanto amore.
























Ingredienti per 4 persone:
500 g di fagioli cannellini già cotti
1 mazzo di cavolo nero
1/4 di verza
1 mazzetto di bietole
1 mazzetto di spinaci
4 pomodori medi
2 carote
2 gambi di sedano
1 cipolla
4 fette di pane toscano raffermo
sale
olio extravergine d'oliva toscano

Affettare finemente la cipolla e farla rosolare in olio extravergine, aggiungere i pomodori tagliati a cubetti e far appassire a fuoco lento. Lavare le bietole, gli spinaci, il cavolo nero e la verza, tagliare le verdure grossolanamente e aggiungerle nella pentola. Sbucciare e affettare la carota a rondelle, affettare il sedano e aggiungere anch'essi alle altre verdure. Passare parte dei cannellini e aggiungerli, con quelli interi e la loro acqua, al resto della zuppa. Salare, e far cuocere a fuoco basso per 3 ore, mescolando spesso.
Mettere una fetta di pane raffermo nel piatto e versarci sopra la zuppa calda. Aggiungere un goccio di olio crudo e pepe a piacere.

Con questo post partecipo al contest del blog della Titti Un goloso souvenir

Commenti

  1. dev'essere davvero buona!!! mai provata, ma la cucina di quelle zone mi fa comunque sempre impazzire

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  2. Se ti piacciono le zuppe è davvero da provare. Io in toscana ne ho mangiate tantissime e sono tutte molto buone. La ribollita è praticamente (non me ne vogliano i toscani) un minestrone cotto per lunghissimo tempo, ma assolutamente buonissimo.

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  3. Bello bello bello! Se andiamo terro' prezioso questo tuo post, anche perche' dopo 7 anni che non andiamo qualche nostro ristorante ha chiuso :-( Concordo in toto con te, l'unica cosa positiva e' stato conoscere chiara e cucinare con te ;-)

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