Siamo giunti al capolinea di questo
meraviglioso trittico di ricette in occasione del flash mob organizzato
dal Calendario del cibo italiano in
collaborazione con CNA Siena e CNA Food & Tourism per far conoscere i tipici dolci senesi.
Abbiamo
iniziato con il Panpepato, per poi continuare con i Ricciarelli e oggi concludiamo con il
Panforte.
Dopo
aver proposto due ricette dolci, ho pensato, visti i risultati eccellenti
ottenuti dai miei compagni di viaggio, che avrei potuto avventurarmi
anche nella preparazione di un piatto salato.
Ho
pensato immediatamente alle sarde a beccafico alla palermitana, che adoro, e di
sostituire la nota dolce dell’uvetta e dei pinoli, con il Panforte.
Nella
versione palermitana le sarde vengono farcite, arrotolate su sé stesse e poi
cotte in forno; la versione catanese invece prevede che il ripieno sia più
sapido, l’uvetta non c’è ed è sostituita dal caciocavallo, inoltre la farcia
viene disposta tra 2 sarde sovrapposte che poi vengono impanate e fritte.
Io
ho pensato di unire un po’ le due cose, mantenendo una sarda farcita con un
ripieno abbastanza dolce, cotta in forno ma tuffata in una fonduta di pecorino
toscano.
Per la fonduta:
100 g di pecorino di Pienza
30 ml di latte
pepe
Preparate la fonduta poco prima di servire. Mettete il pecorino grattugiato in un pentolino a bagno maria, aggiungete il latte e il pepe e fate cuocere fino ad ottenere una crema.
superlativo!
RispondiEliminaGrande!!!
RispondiEliminaUna rivisitazione eccezionale, che mi stuzzica parecchio.
RispondiEliminaQuesta la provo senz'altro!
Tanti auguri di buon Natale, Chiara carissima!
Mi stuzzica tantissimo!!!!
RispondiEliminaLe sarde sono un classico della mia cucina, e questa versione mi attira assai. So che il pecorino ci sta benissimo come nella versione gratin delle sarde... complimenti, che dire, non rimane che provarle!
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