Quando ho letto del contest di Eleonora ho subito deciso che volevo partecipare e sapevo anche che avrei fatto la cassoeula. Da allora sono passati più di due mesi, sulla mia home page campeggia il banner da allora, ma solo oggi, quasi in ritardo oserei dire, mi son decisa a fare questo piatto decisamente poco leggero per una dieta post festività, dove l'ingordigia l'ha fatta quasi sempre da padrona, ma rischiavo davvero di non partecipare, se avessi posticipato ancora.E quindi stamattina, per lavarmi la coscienza, sono anche andata a correre, quaranta minuti di corsetta leggera, anche perché ancora un po' stramazzavo al suolo per la fatica, ma meglio che niente. Di corsa anche al supermercato per comprare gli ingredienti mancanti e poi ho pazientemente passato la mattinata a cucinare, preparandomi ad assaporare questa meraviglia che da anni non mangiavo.
E' un piatto legato alla mia infanzia, ricordo quasi tutte le occasioni in cui l'ho mangiato, mia mamma lo ha fatto solo una volta, ma lo mangiavo spesso grazie alla mia vicina di casa Rosa, alla mia amica Liliana che mi donava sempre un'abbondante porzione di quella che veniva preparata e anche spesso a casa sua e poi quella della zia Vittoria...
Da adulta ho sempre preferito la versione light ma stavolta no, volevo proprio l'originale!
Ingredienti per 4 persone:
500 g costine di maiale
100 g di cotenna di maiale
8 salamini verzini
1 piedino di maiale
1 kg di verza
50 g di burro
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
2 mestoli di brodo vegetale
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe
Raschiare e fiammeggiare il piedino di maiale per togliere i peli superflui, tagliarlo a metà e farlo bollire per circa un'ora con le cotenne (questo passaggio è facoltativo, ma consigliato, serve per sgrassare il maiale. Se volete un piatto più o meno grasso diminuite o aumentate la durata di questa operazione).
Far sciogliere il burro in una grande casseruola e farvi soffriggere la cipolla tagliata a dadini, aggiungere le costine di maiale, il piedino e le cotenne tagliate a piccole strisce e far rosolare bene la carne a fuoco vivace. Aggiungere il sedano e le carote tagliate a tocchetti, versare il vino bianco e farlo sfumare. Aggiungere due mestoli di brodo, un cucchiaio di concentrato di pomodoro, sale, pepe e mescolare il tutto. Coprire e lasciare cuocere a fuoco molto basso per almeno un'ora.
Nel frattempo pulire la verza, tagliarla a pezzi grossolani e farla stufare per una decina di minuti in un'altra casseruola, scolarla e aggiungerla quindi, insieme ai verzini, al resto carne.
Coprire nuovamente e far cuocere a fuoco moderato per altri 60 minuti.
Qualora dovesse salire del grasso in superficie, eliminarlo con una schiumarola.
Servire la cassoeula accompagnandola con della polenta (io questa volta ho preferito mangiarla da sola).
Ringrazio Eleonora del blog Burro e Miele, lo chef Gualtiero Villa e il Teatro 7 per aver organizzato questo contest al quale partecipo con grandissimo piacere.
ooooooooh!!!
RispondiEliminaleggerino.... :))
veramente uno stufato gustosissimo, grazie davvero, a te della partecipazione.
e in bocca al lupo!
Hai fatto bene a fare l'originale mia cara! Tanto sei andata a correre ;) a parte gli scherzi deve essere davvero ottima questa casseruola! ti mando un abbraccio e il mio tavolo...ehm ti confesso che non è un vero tavolo ma un vecchio asse per lavare i panni al fiume! ^_^
RispondiEliminaUn abbraccio gigante!
mammamia! coraggiosissima, Kika, è un piatto chenon farei proprio mai, ma un assaggino a trovarlo pronto non mi dispiace mai, soprattutto se fatto bene :) baci!
RispondiEliminagrazie cara! me ne ero proprio dimenticata! :) sinceramente non conosco questo piatto, immagino sia molto buono, ... purtroppo io sn intollerante al maiale, anche se mi ritrovo a cucinarlo molto spesso :) ciao grazie ancora!
RispondiEliminaEcco... la classica ricettina che non mi sentirei mai di affrontare... che coraggiosa sei stata! Sia per la difficoltà dell'incontro con la pura tradizione, sia per l'utilizzo di ingredienti caloricissimi. Ma quando ci vuole, ci vuole! Complimenti :) e proponi ancora tesori del passato come questo, a Milano appreziamo di sicuro!
RispondiEliminaUn abbraccio
Mari
Grande Kikinaaaa!!!! la cassoeula e' un mito! La mia Adele la fa un paio di volta l'anno in porzioni da esercito!
RispondiEliminaUn bacione gioia mia!
A presto
Paola
Mi raccomando, quando la rifai chiamami, così avrò il coraggio di assaggiarla, potremmo chiudere il pasto con delle super red velvet cup cake ;-)
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